Mali, terroristi assaltano hotel. Ostaggi liberati, 18 le vittime

di Antonio Taglialatela

Bamako – Gli jihadisti tornano a colpire, stavolta in Africa, in una nazione storicamente legata alla Francia. Un gruppo di terroristi stamattina ha fatto irruzione nell’hotel “Radisson Blu” di Bamako, in Mali, sparando colpi di mitra e lanciando granate, e prendendo in ostaggio 170 persone, tra cui 140 ospiti e 30 dipendenti.

In azione sono entrati i militari maliani, insieme alle forze speciali americane, presenti in missione sul territorio, mentre la Francia ha inviato cinquanta agenti del suo corpo armato d’élite. Intorno alle 12 sono stati liberati almeno 80 ostaggi, tra questi i 12 membri dell’equipaggio dell’Air France che si trovavano nell’albergo situato al centro della capitale. Alla fine liberi tutti gli ostaggi ma si contano 18 morti. Tre dei terroristi sono stati uccisi.

I testimoni: “Orribile, cadaveri ovunque” – “Ho visto dei cadaveri. E’ orribile”, ha riferito uno degli ostaggi liberati. Un altro ha detto che gli assalitori parlavano inglese. I sospetti ruotano attorno al network jihadista “Ansar Dine”.

Hollande l’aveva detto: “Ci colpiscono per aver aiutato il Mali” – “Ancora una volta i terroristi hanno voluto segnare la loro presenza barbara, in luoghi dove possono uccidere e impressionare. Dobbiamo dimostrare la nostra solidarietà al Mali, un Paese amico”, ha detto il presidente francese, Francois Hollande, invitando i francesi a Bamako a raggiungere l’ambasciata dove è stata istituita una “unità di crisi”. Nel 2013 la Francia ha aiutato il Mali, ottenendo una “vittoria”, i “terroristi lo sanno per questo ci considerano nemici”, aveva detto Hollande giovedì scorso durante l’incontro a Parigi con i sindaci.

I terroristi di “Ansar Dine” – Proprio “Ansar Dine”e era alla testa dell’invasione della parte nord del Paese che ha poi provocato l’intervento militare francese e Iyad Ag Ghaly, numero uno del jihadismo maliano e già capo della ribellione dei tuareg, è tutt’ora uno dei terroristi più ricercati di Francia. Già nel 2014 aveva diffuso un messaggio video in cui annunciava di volersi sbarazzare di Parigi responsabile a suo dire del “saccheggio delle risorse del Mali”.

Il video-appello alla jihad – Le autorità maliane avrebbero confermato l’autenticità di un filmato di Ansar Dine, in cui veniva lanciato un appello a combattere contro la Francia criticando l’accordo di pace firmato a giugno ad Algeri, accertando che la voce in sottofondo è proprio quella di Ghaly, sottolineando però che sarebbe stato registrato prima degli attentati di venerdì scorso che hanno insanguinato Parigi causando 132 morti e più di 300 feriti.

Nessun civile e militare italiano coinvolto – Intanto, i ministeri della Difesa e degli Esteri italiani fanno sapere che nessuno dei quindici i militari italiani presenti in Mali, nell’ambito di tre diverse missioni internazionali, è rimasto coinvolto nell’attacco terroristico. Così come nessun coinvolgimento di civili italiani.

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