Ospedale “Moscati”, un “bunker” contro le aggressioni al Pronto Soccorso

di Redazione

Aversa – “Solo la presenza di un drappello di polizia può salvaguardare i medici, gli infermieri ed il personale parasanitario che lavora in Pronto Soccorso”. È netto il direttore del “Moscati”, Mario Borrelli, dopo l’aggressione subita da alcuni operatori del Pronto Soccorso.

“Siamo di fronte ad un fatto gravissimo, – spiega Borrelli – forse il più grave tra quanti si sono succeduti nel tempo. Ho parlato con le forze dell’ordine chiedendo l’istituzione del drappello presso l’ospedale. Continuando a lavorare così i nostri colleghi continueranno ad essere alla mercé di chiunque, del primo esagitato che capita. Una richiesta che sta avanzando da tempo anche il commissario dell’Asl di Caserta”.

A dar man forte a Borrelli, infatti, è Gaetano Danzi, commissario dell’Asl Caserta, che spiega: “Abbiamo implementato la videosorveglianza sia all’esterno del pronto soccorso che in tutto il perimetro dell’ospedale, così come abbiamo incrementato la presenza di uomini di vigilanza non armata all’interno del Pronto Soccorso”.

“All’inizio del prossimo anno – continua Danzi – dovrebbero terminare i lavori per la realizzazione del nuovo pronto soccorso. Una struttura ‘bunker’ studiata per creare contatto con i medici solo nel momento del soccorso e non dell’attesa”. Lancia poi un allarme Mario Borrelli: “Il pronto soccorso serve un territorio vasto e difficile, non vorrei che ci debba scappare il morto per attivarci”.

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