Lavoro nero nei campi agricoli: blitz dei carabinieri

di Redazione

Villa Literno – Due cittadini bulgari sono stati denunciati dai carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Caserta – che hanno agito congiuntamente alla compagnia di Mondragone – nel corso di un servizio di prevenzione all’illecito impiego di manodopera nel settore agricolo.

33 i lavoratori partiti da Mondragone che, condotti a Villa Literno, su due furgoni avevano iniziato l’attività di raccolta di prodotti agricoli. A fermare tutto ci hanno pensato i militari dell’Arma –  che avevano seguito i mezzi di trasporto –  procedendo all’identificazione dei lavoratori. Di questi ben 30 sono risultati essere di nazionalità bulgara, mentre i restanti tre cittadini ucraini clandestini, tutti in “nero”.

Dalle prime indagini  i militari apprendevano che i lavoratori –  il giorno prima –  erano stati contattati dai conducenti dei mezzi  e pattuito con gli stessi il prezzo della prestazione (35 euro giornaliere) decurtato di 4 euro per le spesse di trasporto.

I due furgoni, così come previsto dalla normativa vigente in materia di intermediazione illecita di manodopera, sono stati sottoposti a sequestro. Dai dati catastali si è risaliti al proprietario del fondo agricolo.

Il servizio rientra in una più vasta operazione di contrasto al “caporalato”, partita dall’inizio di giugno, coordinata dal comando provinciale carabinieri di Caserta, dal Gruppo Tutela del Lavoro di Napoli e dalla Direzione Territoriale del Lavoro di Caserta che, dalle prime luci dell’alba, stanno riversando in tutto l’agro casertano un vasto spiegamento di uomini e mezzi, anche con l’ausilio di elicotteri.

I numeri, come al solito impietosi, parlano di 78 aziende controllate che, complessivamente,  avevano alle dipendenze oltre 400 lavoratori di cui ben  312  totalmente in nero, 22 cittadini extracomunitari clandestini e 2 minori illecitamente impiegati.

Particolare attenzione è stata rivolta anche all’aspetto sicurezza sui luoghi di lavoro: sono ben 33 i datori di lavoro denunciati per la specifica violazione, altri 4 per violazione alle norme in materia di immigrazione e 2 per violazione alla normativa sul lavoro minorile. Complessivamente sono state contestate sanzioni amministrative per lavoro nero ammontanti a 1 milione e 140mila euro.

I dati evidenziano un larghissimo utilizzo di manodopera, completamente in nero (principalmente est europeo, bulgari e rumeni, ma anche italiani) mentre, rispetto agli altri anni, è in calo quella extracomunitaria e clandestina, “soppiantata” da bulgari e rumeni, perlopiù donne, che per i datori di lavoro sono sicuramente più affidabili degli extracomunitari.

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