Venezia, leone d’oro al Venezuela. Valeria Golino miglior attrice

di Gaetano Bencivenga

A quasi trent’anni di distanza dal precedente trionfo con “Storia d’amore” di Francesco Maselli, Valeria Golino vince nuovamente la Coppa Volpi di miglior attrice alla 72esima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

E lo fa grazie a “Per amor vostro” di Giuseppe M. Gaudino, un progetto visivamente ambizioso e originale, che l’ha vista nelle vesti di interprete oltre che produttrice insieme al compagno Riccardo Scamarcio. La sua performance nei panni di Anna, donna napoletana sconfitta dalla vita alla ricerca di un arduo riscatto, ha davvero convinto la giuria internazionale capitanata dal cineasta messicano Alfonso “Gravity” Cuaron, che in un italiano alquanto fluente l’ha addirittura definita “grandissima” nel convocarla sul palco per ritirare l’ambito trofeo.

Un’ondata indubbiamente emozionale, che ha coinvolto pure la consegna del Leone d’Oro al venezuelano Lorenzo Vigas, autore dell’applaudito “Desde allà”, storia di amore e solitudine calata nel problematico tessuto sociale di Caracas. Sudamericano anche il premio al miglior regista, l’argentino Pablo Trapero, che con  il politico “El clan” affronta gli effetti dei postumi della fine di una cruenta dittatura.

La cinematografia a stelle e strisce gioisce per l’affermazione di “Anomalisa” di Charlie Kaufman e Duke Johnson, Gran Premio della Giuria, pellicola girata in stop motion, che narra la crisi di un uomo di mezza età. Il francese “L’hermine” di Christian Vincent porta a casa due allori per la sceneggiatura e l’attore, Fabrice Luchini, efficacissimo nel ruolo di un magistrato di ferro la cui intransigenza viene messa in crisi dall’amore ritrovato dopo tanti anni.

Turco è il Premio Speciale della Giuria grazie ad “Abluka” di Emin Alper e ghanese quello all’interprete emergente Abraham Attah, vibrante in “Beasts of No Nation” dello statunitense Fukunaga. Un verdetto equilibrato, che ha cercato, una volta tanto,  di sottolineare quanto di meglio visto al Festival con un occhio rivolto finalmente al pubblico pagante in sala.

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