Napoli, sicurezza dello stadio San Paolo: De Laurentiis in Prefettura

di Redazione

Napoli – “Che lo stadio San Paolo diventi più sicuro dipende solo dal ministro Alfano, non da un club come il nostro che non ha lo stadio in gestione ma ha una convenzione attraverso cui il Comune ci consegna lo stadio il giorno stesso dell’evento, qualche ora prima”. Lo ha detto il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, prima di entrare in prefettura per l’incontro sulla sicurezza nello stadio San Paolo.

“Durante tutta la settimana – ha aggiunto il patron azzurro – lo stadio è terra di nessuno e quindi la società non ha alcun tipo di responsabilità per quanto possa accadere. Mi spiace che sia il prefetto che il questore che a Roma al ministero degli Interni non l’hanno voluto capire”. Per il presidente del Napoli questo dipende “dall’ignoranza e dalla superficialità tipica dell’Italia. Io se devo fare una cosa me la studio e cerco di farla sbagliando il meno possibile, poi siamo umani e tutti possiamo sbagliare, però perseverare è diabolico. È possibile che ho visto negli ultimi dieci anni cambiare forse cinque diversi ministri degli interni che hanno sempre cercato di penalizzare invece di risolvere alla base il problema?”.

De Laurentiis si appella a Renzi: “Questo governo – ha proseguito – sta cercando di fare molto di più rispetto agli altri governi ma il calcio non è la sua priorità. Eppure coinvolge tutti e le famiglie dovrebbero poterci andare tranquillamente, perché è uno spettacolo sensazionale dal vivo che fa crescere il seme del tifo sano. Ma allo stadio i tifosi sani trovano una terra di nessuno per colpa degli organi preposti alla sicurezza in Italia. Alfano non ha saputo valutare le cose nonostante fino alla stanchezza gli abbiamo detto di applicare la legge inglese, perché lì hanno sradicato la violenza degli stadi. Forse c’è omertà su questo, non voglio accusare Alfano di omertà ma ci dica perché non vuole farlo, forse ha paura di perdere voti. Non capisco perché Renzi non dica ad Alfano basta, finiamola”.

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