Città della Scienza riparte con il progetto di giovani architetti

di Redazione

Un premio di 65mila euro e l’incarico del progetto definitivo per la realizzazione del nuovo Science Center della Città della Scienza a Napoli, il polo scientifico andato quasi completamente distrutto da un incendio a marzo 2013.

E’ quanto previsto dal concorso indetto da Fondazione Idis, con il sostegno della Fondazione architetti e ingegneri liberi professionisti, iscritti Inarcassa, arrivato a conclusione. Ha vinto un gruppo di giovani architetti con esperienza internazionale.

Vittorio Silvestrini, presidente della Fondazione Idis, Città della Scienza: “I giovani hanno vinto, per fortuna, il progetto è di qualità eccezionale, abbiamo dimostrato che nonostante le inefficienze, si può fare presto e bene”.

Paola Muratorio, della commissione giudicatrice, ha aggiunto: “Il progetto vincitore è quello che per noi somma le caratteristiche che per noi deve avere un progetto: identità architettonica, semplicità, facilità di comprensione dell’opera da parte di chiunque”.

Il concorso, a cui Fondazione Inarcassa ha fornito un contributo solidale occupandosi della redazione del bando e del finanziamento dei premi, è primo del suo genere in Italia. E’ stato permesso, infatti, a tutti gli architetti e ingegneri liberi professionisti di accedere alla prima fase senza la richiesta di requisiti come fatturato e opere realizzate. Chi ha vinto ha avuto immediatamente l’incarico. E i compensi sono stati misurati nel rispetto delle normative pubbliche senza incorrere in valutazioni successive da parte delle stazioni appaltanti. Le proposte, pervenute da Italia, Francia, Germania e Giappone sono state un centinaio, 15 sono arrivate alla seconda fase del bando, valutate per sviluppo urbanistico e paesaggistico, layout funzionale, composizione architettonica nonché sostenibilità ambientale, fattibilità e durabilità.

Andrea Tomasi, presidente della Fondazione Inarcassa: “Il concorso può entrare di diritto non tanto nell’ambito delle esibizioni di tipo accademico, ma assurgere a vero elemento di affidamento di incarichi professionali nell’ambito del servizio di architettura e ingegneria”.

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