Festa Sant’Andrea, torna dopo 139 anni la tradizione delle “tocchere”

di Giuseppe Della Gatta

Gricignano – Il 2015 si rivela per i fedeli di Sant’Andrea Apostolo l’anno del rilancio dell’antichissima tradizione delle “tocchere”. Un’idea promossa dal presidente del nuovo comitato festeggiamenti, Ersino Di Foggia, che durante una visita alla Diocesi di Aversa è riuscito a rinvenire, tramite diverse fonti, l’antica usanza che nell’Ottocento veniva registrata di anno in anno negli archivi diocesani.

Il ritorno di questa tradizione sta facendo molto parlare in città e molti si sono chiesti che cosa sono queste “tocchere”. Nel linguaggio dialettale la “tocchera” indica un lungo pezzo di legno, infatti si tratta dei pali di legno che sono posti orizzontalmente sotto al trono della statua del santo patrono di cui i portatori si servono per portare in spalla il simulacro durante la processione.

La tradizione si basa fondamentalmente su un’asta pubblica durante la quale il miglior offerente, o i migliori offerenti (famiglie o gruppi di amici), si aggiudica le “tocchere”, ossia il diritto ad accompagnare a spalla la statua dell’Apostolo nel tragitto intercorrente fra la piazza Municipio e la chiesa. Questa consuetudine veniva effettuata durante l’ultima sera di festeggiamenti per diversi decenni, fino al 1876, anno in cui venne sospesa.

Riguardo questo antico costume religioso, il presidente Di Foggia tiene a precisare che quella delle “tocchere” è una tradizione molto più antica rispetto a quella, simile, delle “mazze di sant’Eufemia” che viene svolta nella confinante Carinaro.

Per il vincitore, o i vincitori, altra data importante sarà quella del 6 settembre quando saranno premiati con una targa e una pergamena della Curia aversana e iscritti nell’antico albo delle “tocchere di Sant’Andrea” conservato ad Aversa. Dopo potranno accompagnare la statua dalla piazza alla chiesa per il suo rientro definitivo.

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