- “Diario 2004-2020”, Arianna Sacerdoti presenta il suo nuovo libro in diretta Fb
- Covid nel Casertano, 8 morti al 16 gennaio. Nuovi positivi dopo settimane col segno meno
- Insegnanti lavorano gratis in cambio di punteggio: Luca Abete fa visita al “furbetto” di Pastorano
- Covid e crisi turismo, incontro alla Camera di Commercio di Napoli
- Da Londra a Frignano in piena pandemia: il “folle sogno” del pizzaiolo Attilio Mottola si realizza
- Agro Aversano, da terra di camorra a terra di legalità: reportage di Rainews24
- Covid nel Casertano, altri 8 decessi al 15 gennaio. Netto calo di positivi attivi
- Santa Maria Capua Vetere, incendio in casa: grave 93enne soccorsa dai Vigili del Fuoco
- Troppi contagi, il comune casertano di Presenzano diventa “zona rossa”
- De Luca: “Campania gialla. Nessun rompete le righe o è suicidio”
Addio al maestro Vito Russo, uno dei padri del Neapolitan Power
Aversa – Se n’è andato il maestro Vito Russo, musicista, compositore, insegnante e tra i padri del sound pop rock napoletano nato negli anni ‘60.
Lo scorso giugno, seppur in precarie condizioni di salute, l’artista aversano si era esibito nella sua città, sul sagrato della chiesa della Madonna di Casaluce, in via Roma, per il concerto de “La Prima Vera Band e Vito Russo”: una fantasia di celebri composizioni musicali eseguite dagli ex alunni della scuola ‘Parente’, dove Russo insegnava, a conclusione della terza edizione della rassegna “Maggio, mese della solidarietà”. Un sacrificio con cui ha salutato tutti coloro che amavano lui e la sua musica.
Alla guida della band “Vito Russo e i 4 conny”, tra il 1964 e il 1967, insieme a musicisti del calibro di James Senese (voce e sax) e Mario Musella (voce e basso), Russo diede vita ad un’inarrestabile movimento musicale, detto “Neapolitan Power” (letteramente “Potere napoletano”) che, passando per gli Showmen, avrebbe poi trovato il momento di maggior successo con Pino Daniele.
Con l’etichetta “King”, fondata da Aurelio Fierro, il gruppo partecipò al quattordicesimo Festival di Napoli, nel 1966, presentato da Pippo Baudo, con la canzone “Diciott’anne”.
“Semplice, umile, riservato, resterà nella storia della musica, un artista completo, un benemerito cittadino aversano”, commenta il professor Paolo Santulli, ex parlamentare e consigliere comunale di Aversa, il quale sottolinea come “i colleghi, gli studenti, gli amici piangono commossi la sua dipartita ma non la sua scomparsa, perché rimarrà in eterno, come l’arte che rappresentava”.
You must be logged in to post a comment Login