Napoli, vertenza Conateco: il ministero convoca le parti

di Redazione

Napoli – È stato convocato per giovedì 3 settembre il tavolo di crisi di Conateco, il principale terminalista di Napoli alle prese con diversi problemi sul fronte lavorativo e di bilancio. L’invito viene dal capo di gabinetto del ministero dei Trasporti, Mauro Bonaretti,ed è indirizzato a Regione Campania, Comune di Napoli, Autorità portuale, azienda e i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl trasporti.

Intanto, il terminalista ha comunicato ai sindacati di aver ripristinato il quinto dello stipendio per i 354 dipendenti Conateco. Restano tutti gli altri tagli applicati in questi anni ai lavoratori, tra questi il Tfr, la polizza sanitaria e la sospensione dell’accordo di secondo livello (250 euro in meno di media in busta paga, disdetto a giugno).

A Roma, al ministero dei Trasporti, si affronteranno due vertenze, quella sui dipendenti e quella sui conti di Conateco. Una situazione da cui dipende la concessione della gestione del terminal partenopeo da parte dell’azienda.

La crisi del terminal è iniziata poco più di un mese fa quando i 354 dipendenti hanno ricevuto una busta paga tagliata in media di 250 euro – a causa del mancato rinnovo dell’accordo di secondo livello – e soprattutto una procedura di licenziamento per 101 dipendenti per i quali è stata avviata la cassa integrazione straordinaria, anche se la procedura deve ancora essere autorizzata dal Mise.

Poi c’è il fronte debitorio. Il principale terminal di Napoli solo con l’Autorità portuale ha un debito superiore ai sei milioni e mezzo di euro, fatto soprattutto di canoni di demanio e concessione non pagati. Un paio di settimane fa il segretario generale Cisl Campania Lina Lucci ha riassunto in una lettera al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, la situazione debitoria del terminalista: 20 milioni di mancati versamenti Inps, Inail ed Equitalia; polizza sanitaria non versata dal 2009; trattenute sul quinto dello stipendio; sospensione dei buoni pasto; bollette non pagate; mancato versamento di canoni per la concessione demaniale e l’utilizzo di gru di banchina.

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