Tsipras: “I soldi sono andati alle banche, non al popolo greco”

di Redazione

Strasburgo – “I soldi dati alla Grecia non hanno mai raggiunto il popolo, i soldi sono stati dati per salvare le banche europee e greche”. Lo sottolinea Alexis Tsipras, intervenuto al Parlamento europeo dopo l’ultimatum arrivato dall’Eurosummit.

Per la Grecia è iniziato il conto alla rovescia: ha tempo fino a domani per presentare la sua proposta scritta. Domenica, poi, un nuovo summit a 28 deciderà se accettare l’accordo o, scenario peggiore, sancire il fallimento del Paese. “Dobbiamo trovare un compromesso positivo per evitare una frattura storica”, ha il premier greco.

Oggi il fondo salvastati Esm ha ricevuto la richiesta di aiuti dalla Grecia. In cambio del prestito triennale al fondo salva stati (Esm), si legge nella lettera, Atene propone di varare una serie di riforme, già la prossima settimana, sia sul fronte del “fisco” che del “sistema pensionistico”.

Difendendo il ‘No’ vincitore del referendum, Tsipras ha detto che “la scelta coraggiosa del popolo greco non è una scelta di rottura con l’Europa, ma è la scelta di tornare ai valori che stanno alla base dell’Ue. Occorre rispetto per la scelta del nostro popolo”. “La mia patria – ha aggiunto – si è trasformata in un laboratorio sperimentale di austerità, ma l’esperimento non ha avuto successo. Rivendichiamo un accordo con i nostri alleati che ci porti direttamente fuori dalla crisi”.

Ci sono distorsioni del passato che devono essere superate, come la questione delle pensioni. Tsipras, infatti, ha annunciato di voler “abolire le ‘pensioni baby’ in un Paese che si trova in una situazione disastrosa. Servono le riforme, ma vogliamo tenerci il criterio di scelta su come suddividere il peso”.

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