Terra dei fuochi, Schiappa: “Mondragone non ne ha mai fatto parte”

di Redazione

Mondragone – “In relazione alle vicende che riguardano la cosiddetta ‘terra dei fuochi’, è giunto il momento di fare chiarezza, una volta e per tutte, al fine di tutelare l’immagine e la dignità, anche, e talvolta soprattutto, lavorativa, di una comunità che rifiuta categoricamente ogni catastrofico appellativo di questo genere”. Lo afferma il sindaco Giovanni Schiappa, che sottolinea: “Il territorio di Mondragone, lo diciamo senza timore di smentita, non ha mai fatto parte di quella porzione di territorio che giornalisticamente viene definita terra dei fuochi. Nonostante numerosi controlli e verifiche, mai sono state trovate tracce di rifiuti intombati nei nostri terreni, tantomeno le rivelazioni di ex appartenenti a gruppi criminali, che hanno avuto grande risalto mediatico, hanno mai indicato il territorio di Mondragone quale zona soggetta a massiccio sversamento abusivo di rifiuti: fatto confermato, oltremodo, dalle stesse deposizioni oggetto di segreto di Stato per oltre vent’anni”.

“L’area della terra dei fuochi, con precisione, è stata circoscritta dal Corpo Forestale dello Stato a 15 ettari di terreno distanti dal nostro territorio. – continua il primo cittadino – Tutto ciò trova conferma, se non dovesse bastare, dall’elenco dei terreni da interdire alla produzione agroalimentare stilato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, dove non vi è mai stata traccia di particelle di terreno ricadenti nel nostro Comune. E’ ora di smetterla, dunque, con abusi e demagogie che reiteratamente appaiono sui social network o su volantini e manifesti che girano, di tanto in tanto, per la Città, dove si associa il nome della nostra Città a quello della terra dei fuochi”.

Per Schiappa “chiunque divulga notizie false su questi temi, ignorando la realtà, compie un vero e proprio atto di sciacallaggio nei confronti di chi, col sudore della fronte, lavora ogni giorno nei campi cercando di promuovere i nostri prodotti agricoli, tra i più buoni e genuini di tutta Italia. E’ ora di dire basta alla stupidità. E’ ora di promuovere la bellezza e la bontà dei nostri territori, difendendo e valorizzando l’operato dei nostri agricoltori”.

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