Mestre, fermato terrorista turco. Alfano: “Alto livello di allerta”

di Stefania Arpaia

Mestre – E’ stato arrestato a Mestre un terrorista di origine turca, nei cui confronti era stato emanato un mandato di cattura internazionale, per fini di estradizione, emesso dalla magistratura di Ankara per terrorismo.

Lo straniero, fermato all’ingresso dell’albergo in cui alloggiava, lunedì mattina all’alba, era in vacanza a Venezia con moglie e figlie.

L’uomo sarebbe responsabile di aver partecipato nel 1994 all’affissione illegale di manifesti e striscioni e al lancio di bottiglie molotov ad Ankara; e di aver compiuto un attentato negli uffici della banca di Konia Street della capitale turca, nel 1995. E’ stato anche indagato per essere ritenuto un reclutatore per conto della associazione terroristica Dhkp-c, il partito-fronte rivoluzionario di liberazione del popolo.

In seguito agli attentati di Parigi, i titolari di strutture ricettive inseriscono i dati degli ospiti in una banca dati comune a cui possono accedere le forze dell’ordine per controlli mirati. Sarebbe stato questo metodo a permettere di identificare il terrorista.

Il turco, Unal Erdel, 45 anni, residente in Austria, sarebbe dovuto rientrare martedì mattina. 

“Il livello di allerta è tale che, anche e soprattutto nei giorni della Pasqua, i controlli di sicurezza, su tutto il territorio, sono altissimi – ha riferito il ministro dell’interno Angelino Alfano – Tutte le Forze dell’Ordine, così come stabilito dal Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo sono impegnate senza sosta sul fronte antiterrorismo per individuare ogni fonte di possibile rischio e pericolo”.

“Il latitante – ha aggiunto – che ha cittadinanza austriaca e si trovava in Italia con la moglie austriaca e i figli secondo le autorità turche appartiene al gruppo terroristico “Fronte rivoluzionario per la liberazione del popolo”, conosciuto tragicamente per il sequestro e per la morte del Procuratore della Repubblica turco Mehmet Selim Kiraz“.

“Il latitante – ha concluso – adesso è a disposizione della Corte di Appello per l’eventuale estradizione”.

 

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