Medjugorje, Don Michele Barone: “Il luogo dove la Madonna c’è”

di Gabriella Ronza

Casapesenna – Don Michele Barone è uno dei sacerdoti del Santuario “Mia Madonna, Mia salvezza” di Casapesenna (Caserta). Attivissimo nel campo teologico, in nome della sua profonda fede, cerca da sempre di diffondere il verbo cristiano sia attraverso la sua attività di giornalista, per testate quali Miracoli e Top, sia attraverso le numerose iniziative a cui partecipa o di cui è portavoce.

Durante le trasmissioni Mediaset “Pomeriggio 5” e Rai “La vita in diretta”, in cui è stato più volte ospite, ha trattato temi riguardanti la religione, l’approccio della chiesa moderna nei confronti di fatti apparentemente inspiegabili e, soprattutto, delle apparizioni nella terra di Medjugorje (Bosnia Erzegovina), di cui la Madonna fa dono ininterrottamente da 34 anni a questa parte.

Era il 24 giugno 1981 quando un gruppo di sei giovani nei pressi del Podbrdo (la zona più bassa del monte Crnica, che sovrasta la frazione di Bijakovici, in Bosnia Erzegovina) sostenne di aver visto una figura femminile luminosa costeggiare un sentiero. Il giorno seguente ella si sarebbe presentata come la Beata Vergine Maria.

Ad oggi il gruppo definitivo dei veggenti è costituito da: Ivanka Ivanković, Mirijana Dragičević, Vicka Ivanković, Ivan Dragičević, Marija Pavlović e Jakov Čolo. La Madonna viene da loro descritta come una donna tra i 18 e i 20 anni dalla bellezza eterea, alta all’incirca 165 cm, snella, avente lunghi capelli scuri e occhi di un bellissimo color cielo. Ella, inoltre, porta sul capo una corona con 12 stelle dorate. Il suo aspetto emana gentilezza e amore.

Secondo i veggenti, la Madonna avrebbe comunicato dieci segreti, affidando a Mirijana Dragićević il compito di rivelarli al mondo tre giorni prima del loro verificarsi. La Vergine avrebbe poi richiamato l’attenzione sulla necessità della conversione, aggiungendo che, dopo la realizzazione dei segreti, ci sarebbe un tempo di pace.

Oltre alla questione dei misteri, i messaggi della Madonna ai veggenti vengono continuamente annunciati al mondo. Essi trattano temi quali: la conversione, la preghiera, la pace, il digiuno, la lettura quotidiana delle Sacre Scritture e l’Eucarestia.

La pace si presenta come l’argomento più ribadito in tutte le sue accezioni: pace con Dio, gli uomini e con se stessi. Alcuni ferventi credenti descrivono i messaggi mariani di Medjugorje come “un’apoteosi di amore e virtù”.

Su questi argomenti abbiamo interpellato don Michele Barone, guida spirituale e umana dei suoi fedeli e grande confidente delle veggenti Mirijana Dragičević e Vicka Ivanković.

Nei suoi occhi lucidi colmi di emozione e nel suo sorriso spontaneo, non appena abbiamo introdotto l’argomento, riaffiora l’ineffabile bellezza del viaggio spirituale e il segno di una fede profonda e salda, la stessa che accomuna milioni di pellegrini, i quali si recano ogni anno nella terra delle apparizioni.

Don Michele può raccontare in cosa consiste il pellegrinaggio a Medjugorje? Il pellegrinaggio consiste nel lasciarsi avvolgere dalla grazia di Dio, che ti rapisce nel momento in cui apri il tuo cuore a Lui. Anche se appare difficoltoso, alla fine non è così. Quando intraprendiamo il cammino che inizia in pullman e prosegue in nave, dove ci raduniamo la sera per la Santa Messa, nessun avverte stanchezza. In tutti i momenti che si vivono a Medjugorje, a parte le testimonianze delle comunità e dei veggenti, ci accorgiamo che le salite del monte Kricevac, dove è posta la “Croce Bianca”, e quella del Podbrodo, la famosa collina delle apparizioni, diventano un cammino leggero. Tu sali aggrappandoti alla roccia nuda e non avverti nessun tipo di stanchezza. A me tante volte è capitato di portare persone anziane che non riescono nelle loro case a fare una rampa di scale, anzi si affaticano. Lì a Medjugorje riescono a salire quasi mille metri, senza ravvisare nessun minimo sforzo. La Madonna una volta disse: “Quando voi salirete quel monte, lui si abbasserà davanti a voi!” e così succede.

Che cosa rappresenta per lei Medjugorje? Medjugorje è un luogo straordinario. Ogni volta che ci vado, la Madonna mi fa avvertire sempre profonde e nuove emozioni spirituali. In quel luogo senti che la tua anima si riconcilia con Dio e tutto il creato. Quando ci si reca in quel luogo, ci si dimentica di tutte le problematiche e difficoltà che ogni giorno siamo costretti ad affrontare nella nostra vita. L’esperienza di Medjugorje ti segna nell’intimo della tua esistenza. A volte in tanti mi chiedono la differenza tra questo luogo ed altri come ad esempio: Lourdes, Fatima ecc. A me piace sempre fare una sottile differenza: in questi luoghi senti che la Madonna c’è stata, a Medjugorje senti che la Madonna c’è!

Chi sono solitamente i pellegrini? I pellegrini sono tutti coloro che con cuore sincero vogliono ricercare un incontro particolare con Dio attraverso l’esperienza di Medjugorje. Tra le mie migliaia di pellegrini in tutti questi anni posso annoverare un bambino di 4 mesi e una persona di 95 anni. I pellegrini non hanno età e tanto meno stati sociali differenti. Mi è capitato di portare a Medjugorje tantissimi vip e personaggi dello spettacolo e dello sport. Per me non ci sono distinzioni, guido tutti verso l’esperienza di incontro con la nostra dolce Maria, che è pronta ad accoglierci tra le sue braccia.

Quali sono le emozioni che più spesso sente descrivere dai suoi fedeli? Sono tante le emozioni che mi raccontano i pellegrini, ma una che li accomuna tutti, è la pace nel cuore; si sentono riconciliati con Dio e avvertono l’esigenza di cambiare vita. Chi torna da Medjugorje non sarà più la stessa persona a casa. Se vivi questa esperienza, sentirai il desiderio di manifestare la bellezza delle meraviglia che Dio ti ha fatto sentire nella tua anima. Vuoi che tutti provino le stesse emozioni e lo steso desiderio di pace che hai provato tu. 

Molti testimoniano guarigioni miracolose avvenute in questo santo luogo. Cosa può raccontarci al riguardo? Potrei raccontarvi tantissime guarigioni sia fisiche che spirituali. Ultima in sequenza quella di una donna italiana, che per 10 anni è stata relegata su di una sedia a rotelle a causa della Sla, (sclerosi laterale amiotrofica) e che lo scorso settembre, era andata a Medjugorje non per chiedere una guarigione miracolosa per sé, ma pregare soltanto per la sua famiglia. Avrebbe dovuto fermarsi solo per 5 giorni, ma poi vi è rimasta un mese, perché ha sentito la voce di Maria che la invitava ad alzarsi e così è successo, si è rialzata e ha riacquistato appieno le forze. Un miracolo straordinario se solo si pensa che nessuna persona al mondo è stata mai guarita dalla Sla.

Quali consigli darebbe ad una persona che sta incominciando ad intraprendere un percorso religioso? I percorsi di fede si intraprendono nella piena libertà e attraverso una ricerca sincera e autentica di Dio. Invito coloro che stanno iniziando ad intraprendere questo nuovo percorso ad effettuare anche un pellegrinaggio di fede, in qualsiasi mèta mariana perché aiuta molto il fedele a ritrovare la piena comunione con il Signore.

Lei è un prete molto impegnato nel sociale, quali sono i problemi più frequenti che i suoi fedeli vivono? E le loro paure? Le attese e le aspettative nelle quali vivono i nostri fedeli, sono legate a tutte le paure e le preoccupazioni umane, sia a livello lavorativo che familiare. Molti non sperano di riuscire in tutto ciò che si sono prefissati e pertanto cadono in profonde paure. Credo che il fedele non debba mai temere nulla, quando Dio è presente nella nostra vita, è Lui che ci aiuta ad affrontare qualsiasi situazione si presenti, ma soprattutto ci sostiene nei momenti difficili e tristi che non mancano mai per ciascuno di noi.  Ma dobbiamo sapere che quando Dio è in noi, nulla ci manca, ci sentiamo pienamente soddisfatti e realizzati nella nostra vita, sotto tutti i punti di vista. 

Quali sono, secondo lei, i valori che un buon cristiano non dovrebbe mai dimenticare? L’amore, la pace, la giustizia, il rispetto e la dignità verso ogni persona. Questi valori non devono mai diventare un optional e per il cristiano, sostenuto dalla fede, devono risplendere ancora di più, affinché realmente le persone si accorgano che Dio vive nella nostra vita e noi viviamo solo per Lui.

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