Mafia Capitale: Marino dispone la rotazione dei dirigenti

di Redazione

 Roma. Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha disposto la rotazione dei dirigenti capitolini “a cominciare dagli incarichi apicali di tutte le strutture”.

Questo l’ultimo effetto del terremoto politico abbattutosi sul Campidoglio dopo l’apertura dell’inchiesta della Procura di Romasu un’organizzazione di stampo mafioso che ha portatoall’arresto e all’iscrizione nel registro degli indagati di diversi esponenti del Campidoglio.

“La straordinarietà e la rilevanza degli eventi connessi alle indagini che interessano l’Amministrazione Capitolina in queste ore – spiega il sindaco – coinvolgono anche le strutture amministrative dell’Ente, e le funzioni nevralgiche da loro assicurate. Ho dato quindi specifiche disposizioni per procedere tempestivamente a un adeguato riordino, a cominciare dagli incarichi apicali di tutte le strutture, proseguendo con l’applicazione del principio della rotazione già avviato da mesi, nel rispetto della competenza curricolare”.

“Ciò avverrà – conclude Marino – a tutela dell’Amministrazione e del gruppo dirigente, ferma la necessaria continuità amministrativa e il perseguimento degli obiettivi stabiliti, nell’ambito della corrente programmazione strategica”.

Il M5S, intanto, dopo aver occupato il Campidoglio fuori e dentro – per dire no ad un presidente dell’assemblea capitolina non pentastellato – ha ribadito di non essere disponibile ad entrare in giunta, ma ha aggiunto: “Siamo pronti a collaborare sulle questioni principali che interessano i cittadini: dal piano di rientro ai risparmi che possono essere fatti fino alle unioni civili. Siamo pronti a discutere delle nostre proposte con il sindaco”.

“Tutti a casa – chiede invece ai partiti Berlusconi – Vogliamo gente nuova che assicuri gestione trasparente”. Idea diversa da Luca Lotti, braccio destro di Renzi a Palazzo Chigi: “A Roma dobbiamo verificare i fatti brutti e gravi che sono accaduti e poi vedremo cosa fare. Il governo comunque va avanti e non proprio credo ci siano ragioni per andare alle elezioni”. Dalle colonne deIl Tempo, il segretario della Lega Salvini invece rilancia: “A Roma potrebbe arrivare presto un sindaco della Lega. Me lo chiedono i romani. Soltanto un primo cittadino leghista può fare la differenza”.

Ed emergono nuovi stralci dell’inchiestaMafia Capitale dall’informativa del Ros, che creano nuove conseguenze sulla politica. Nelle carte, le pressioni del clan su alcuni deputati del Pd, tra cui figurerebbero Micaela Campana e Umberto Mancini, per ottenere un’interrogazione parlamentare (mai presentata) sull’appalto su un centro rifugiati, vinto da una coop della ‘cupola’ ma bloccato dal Tar del Lazio. La parlamentare del Pd, prende le distanze dalle ricostruzioni emerse sui quotidiani e, attraverso una nota, ‘denuncia’ il “linciaggio mediatico” e annuncia di aver dato mandato ai suoi legali perché venga tutelata in ogni sede giudiziaria la sua onorabilità.

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