Corte Suprema boccia richieste Marò. Dattu: “Rispetto sistema indiano”

di Stefania Arpaia

 New Delhi. “Allorché le indagini non si sono concluse e i capi d’accusa non sono stati presentati come posso io concedere l’autorizzazione agli imputati?”. Così il presidente della Corte Suprema indiana ha detto “no” alle richieste dei due Marò.

I fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, avevano esposto le proprie istanze per ottenere un’attenuazione della libertà provvisoria, in modo da poter rimanere più tempo in Italia e trascorrere le feste, in Puglia, con i familiari. Le richieste hanno però avuto esito negativo. H.L.Dattu, presidente della Corte, ha mostrato, in base a quanto riferito da testimoni, un atteggiamento contrastante a quello degli italiani.

Più favorevole alla richiesta di Latorre, di cui si è dibattuto per oltre 30 minuti, in cui si chiedevano 4 mesi per permettere al militare di completare il percorso terapeutico e sottoporsi ad operazione al cuore; meno considerata la richiesta di Girone di poter tornare a casa in occasione delle festività natalizie.

Nonostante la difesa del legale Soli Sorabjee, accompagnato da K.T.S. Tulsi, la Corte indiana ha bocciato le loro proposte. Dattu mostrandosi contrario ha dichiarato: “Sarebbe bene che tutti gli sforzi fossero concentrati sulla chiusura della fase istruttoria del processo. Chiedo il rispetto del sistema legale indiano perchè se concedessi questo ai due richiedenti, dovrei farlo anche per tutti gli imputati indiani.” Ha poi concluso: “Anche le vittime hanno i loro diritti”.

I fucilieri sono trattenuti in India da 33 mesi, accusati dell’omicidio di due pescatori indiani scambiati per pirati mentre eranoa bordo di un mercantile italiano, svolgendo un servizio anti-pirateria. Solo a Latorre, fu concesso di rientrare in patria in seguito all’ictus che lo colpì a settembre, per poter avere cure mediche adeguate. Il suo permesso non è stato prorogato, dovrà tornare in India il prossimo 13 gennaio.

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