Orabona: “Sagliocchiani ed antiSagliocchiani”

di Redazione

 Aversa. Visti i personaggi ed i loro trascorsi all’interno del partito di Forza Italia si capisce perché si sia deteriorata la situazione. Fortunatamente i nodi stanno venendo al pettine.

Forza Italia in tutte le sue espressioni (eletti non eletti vertice e base) appoggiava questa Amministrazione ed anche l’ultima maggioranza ancorché qualitativamente e quantitativamente diversa da quella uscita dalle urne.

Nel corso della consiliatura una parte del partito, quella più politicizzata, non per scelta ma per necessità si è trovata a rapportarsi in Consiglio Comunale con una serie di personaggi che hanno creato disagio e perplessità: un Sindaco autocratico che continuava e continua ad “incazzarsi” con tutti; qualche volta persino con se stesso; una folta schiera di cortigiani che continuamente lo adulano; un numero consistenti di fessi che continuano a criticare chi dissente; un esercito di imbecilli che continuano a non capire di essere imbecilli tant’ è che lo sono; pochi ma qualificati furbetti che continuano ad incontrarsi di nascosto per fregare in un sol colpo i cortigiani i fessi e gli imbecilli. Il tutto fatto passare come strategia politica per la Città. Parafrasando il grande Totò al plurale.

“Ma mi faccia il piacere”. I critici e i perplessi di Forza Italia, eletti e non eletti, che disperatamente cercavano di risollevare il partito da una mortificante situazione di subalternità al Sindaco e si ribellavano alla concessione mirata delle prebende sono stati definiti, da chi invece subiva tale situazione, in un sol colpo dissidenti e tacciati come antisagliocchiani; e solo per aver compreso anzitempo che quella maggioranza non era una maggioranza politica dalle larghe intese ma una maggioranza fondata su sotto intese.

E solo perché vedevano il partito sbriciolarsi sotto i colpi di mannaia che scientificamente il Sindaco a giorni alterni infieriva. Quindi se c’è stata spaccatura all’interno del partito lo si deve esclusivamente all’azione costante del Sindaco nella sua mai paga strategia di vendetta verso il partito al quale lui apparteneva e dal quale ebbe per così dire il “gran rifiuto”.

Sotto questo punto di vista, a distanza di tempo, esprimo la mia solidarietà all’amico Peppe solidarietà sostanziale e non formale anche perché a distanza di tempo non ho ancora compreso perché gli allori organi dirigenti del partito e cioè il senatore Giuliano e l’architetto Golia (coordinatore cittadino) diedero come si dice il tassativo “ordine di scuderia” di votare se era possibile Paolo Romano ma di non votare assolutamente Sagliocco. Questa è la storia.

Questa è l’origine, all’interno di Forza Italia, della nascita dei cosiddetti sagliocchiani degli antisagliocchiani. Questo è il motivo per cui una parte del partito non riesce a comprendere quella innaturale simbiosi che si è creata, a distanza di tempo, tra il Sindaco ed il Senatore tra l’altro così distinti e distanti tra di loro per la diversa etica e cultura. Qualcun altro parla di sospetta simbiosi di necessità. Io mi rifiuto di considerare questa ipotesi. Comunque tale situazione, oggi ed impropriamente, la si vuole trasportare all’interno del consiglio comunale e sul territorio.

Non è così. Oggi esistono, all’interno del consiglio comunale e sul territorio persone dotate di dignità ed altre dotate di scarsa o nulla dignità. I consiglieri comunali, quelli che hanno conservato la dignità, motivano la loro posizione critica con un ragionamento politico.

Ed in effetti, e condivido questo atteggiamento, appare naturalmente logico e politicamente corretto che un partito debba ancorarsi ad una linea politica, che con un attento sguardo alla realtà, interpreti un progetto di sviluppo per la città che valga nel tempo. Ma questa linea politica, nella diversità delle varie sensibilità, dovrebbe nascere da un confronto sereno ed aperto? Dovrebbe nascere con la partecipazione, diretta o indiretta, di tutti gli iscritti ed i simpatizzanti? O essere frutto solo di una nomenclatura che spesso non ha un vero contatto con il territorio?

Se così non fosse vi sarebbe solo autoreferenzialità. Ma c’è di più: qual è la linea politica di Forza Italia ad Aversa al netto della fiducia incondizionata senza se e senza ma a questa Giunta? Qual è il costo che in termini di consenso elettorale si dovrà pagare alle prossime elezioni per aver appoggiato questa Amministrazione? Ripeto per essersi posti e per aver posto queste domande, senza peraltro avere risposta, alcuni consiglieri e la base del partito sono stati definiti dissidenti ed anti sagliocchiani.

Mi sarei aspettato un confronto su questi temi piuttosto che essere liquidato, pure io, come anti-sagliocchiano. Eppure ho ripetutamente affermato che Sagliocco non è mai riuscito a farmi perder un solo istante del mio prezioso sonno.

Ci sarebbe mancato altro; né mi interessa più di tanto il destino della sua maggioranza. E’ un problema del sindaco. Purtroppo questo modo di sentire e fare politica non è consono ad una parte dei consiglieri comunali di Forza Italia in particolare a quei consiglieri comunali che con una felice espressione Mimmo Ciaramella ha definito pecoroni e che io invece definisco furbi pecoroni.

E spiego il perché. I pecoroni sono in genere individui che subiscono passivamente ogni forma di azione contraria a loro sia essa violenta o non violenta. Questi invece subiscono premeditatamente la prevaricazione del Sindaco non solo perché sono dotati, come dice qualcuno, ma io non ci credo, di scarsa dignità, ma soprattutto perché sono ampiamente gratificati nell’esercizio delle loro funzioni dalla benevolenza del Sindaco.

Gli esempi sono molteplici pronto ad enunciarli agli organi del partito se mi saranno richiesti. Sta di fatto che queste posizioni sono inconciliabili con una strategia partitica che è finalizzata alla crescita della Città. Il dramma è che tutto ciò non viene compreso e si parla ancora di sagliocchiani ed antisagliocchiani e di diaspora fraticida. Faccio un esempio.

Per le considerazioni su esposte e per il perdurare della presenza dei personaggi summenzionati che definisco politicamente “non convenzionali, un elucubrante consigliere comunale di Forza Italia, invece di condividere le naturali perplessità di gran parte del partito e/o dei cosiddetti dissidenti paventa un innalzamento dei toni e dello scontro.

Ma di cosa sta parlando? I toni si alzano anzi si fanno alzare di proposito quando si vuole ridurre il tutto a mero espediente per la conservazione di rendite di posizioni grazie, come dicevo prima, alla benevolenza del Sindaco. Essi diventano aspri, come recentemente successo, quando queste rendite cominciano a diventare più esigue o quando le richieste superano le disponibilità.

Ma per motivare l’innalzamento dei toni, a protezione delle proprie rendite, cosa fanno questi signori: si inventano lo scontro. Ma di quale scontro o spaccatura parla questo elucubrante. Lui ed altri 3 + 2 +2 si sono allontanati dal partito allorquando rifiutarono l’incontro non riconoscendo l’organo istituzionale che li aveva convocati cioè il coordinatore provinciale dei seniores Mimmo Ciaramella.

Con tale gesto hanno rinnegato la loro appartenenza a Forza Italia fondando il Partito dei Poltronisti di Forza Italia che annovera tra le proprie fila sette iscritti e per giunta nessuno seniores. Sono loro a non riconoscersi più nel partito. Forza Italia è sempre stata la stessa: un partito aperto al dialogo alla libera discussione, alla critica costruttiva, alla condivisione e compartecipazione; di ispirazione liberale e riformista allo stesso tempo.

Un partito che ad Aversa fa politica nella Città e solo per la Città. Sono stati i poltronisti a prendere le distanze da questo partito che è stato sempre lo stesso. Certo con referenti diversi ma perché sono cambiati i referenti e non perché si è formato un nuovo partito. Si è formato invece un partito diverso; primo perché siamo in tanti e non in sette e poi perché i tanti hanno deciso, per difendersi agli occhi dell’elettorato dai poltronisti di definirsi lealisti.

Questa è l’unica e vera contrapposizione all’interno di Forza Italia tra poltronisti e lealisti. Altro che sagliocchiani ed antisagliocchiani. Tutto il resto è demagogia. Il grande Califfo avrebbe detto tutto il resto è noia. Poche parole su di un’altra menzogna. Il diverso partito di Forza Italia ha finalmente una sede. Il partito dei poltronisti non ha mai avuto una sede.

Si fanno ospitare, millantandola come sede, nei locali che invece sono la sede del sindacato della Polizia Penitenziaria. Anche in questo noi lealisti abbiamo recuperato un minimo di dignità per il partito. Ed è proprio in questa sede, che si terrà nei prossimi giorni un convegno, e dove tutti i lealisti brinderanno all’anno nuovo con gli iscritti i simpatizzanti ed i dirigenti del partito ma soprattutto con i poltronisti. Questo oltre ad essere un invito è un auspicio personale.

Dottor Isidoro Orabona che per rasserenare un consigliere di Forza Italia mai eletto (non è un ossimoro) si definisce non eletto pure lui.

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