- “Diario 2004-2020”, Arianna Sacerdoti presenta il suo nuovo libro in diretta Fb
- Covid nel Casertano, 8 morti al 16 gennaio. Nuovi positivi dopo settimane col segno meno
- Insegnanti lavorano gratis in cambio di punteggio: Luca Abete fa visita al “furbetto” di Pastorano
- Covid e crisi turismo, incontro alla Camera di Commercio di Napoli
- Da Londra a Frignano in piena pandemia: il “folle sogno” del pizzaiolo Attilio Mottola si realizza
- Agro Aversano, da terra di camorra a terra di legalità: reportage di Rainews24
- Covid nel Casertano, altri 8 decessi al 15 gennaio. Netto calo di positivi attivi
- Santa Maria Capua Vetere, incendio in casa: grave 93enne soccorsa dai Vigili del Fuoco
- Troppi contagi, il comune casertano di Presenzano diventa “zona rossa”
- De Luca: “Campania gialla. Nessun rompete le righe o è suicidio”
“Art1307”, vernissage “Meta Illusioni” a Napoli
Napoli. La storia è quella certezza che prende consistenza là dove le imperfezioni della memoria incontrano le inadeguatezze della documentazione (Julian Barnes, Il senso di una fine), oppure per dirla con Magritte: Ceci nest pas une pipe.
Cinque artisti da 5 nazioni per una carrellata sulla fotografia contemporanea che ha per minimo comun denominatore la riproduzione della realtà in chiave surrealista e metafisica.
Il surreale, il verso deformato della realtà, linvenzione di uno scenario inesistente o esistente sotto forme differenti, entrano in gioco per soggettivizzare un messaggio. Un neosurrealismo, una meta-fotografia in cui il concetto, lidea, diventano lunico supporto e il fine stesso dello scatto fotografico.
Si opera attraverso visual Hybrids cioè attraverso degli ibridi visivi che comportano trasformazione (C. Greig), distorsione e duplicazione della realtà (P. Soussan, M.Machu), per aderire ad una percezione nuova di una realtà diversa; una fotografia percettiva, che offre una nuova e inesplorata visione delle cose del mondo (P.Soberon) – spiega Cynthia Penna, curatrice della mostra.
Una riflessione sullo spazio e le sue modificazioni (N.Evangelisti), ma anche sulla modificazione dei tempi, o degli oggetti o della percezione degli stessi.
Tutto si permea di sottili ambiguità e trasmutazioni; la visione gioca sulla dicotomia tra identità e ricordo: ricerca di identificazione di una realtà oggettuale, conosciuta e perdita continua di questa identificazione; la perdita di riferimenti oggettivi induce uno stravolgimento della codificazione della percezione.
VIDEO |
You must be logged in to post a comment Login