Parcheggio Ctp, Dello Vicario: “Doveva esprimersi il Consiglio”

di Nicola Rosselli

 Aversa. Tutti sanno che i consiglieri di opposizione hanno duramente osteggiato la decisione dell’amministrazione Sagliocco, in merito al destino di piazza Crispi (ex Ctp), di modificare quanto deciso dal Consiglio comunale con la delibera numero 36 del 2003 e successivamente trasfuso nella transazione del 2004.

“In quell’area – ricorda Gianpaolo Dello Vicario, consigliere comunale e vicepresidente della provincia di Caserta – doveva sorgere un parcheggio interrato capace di contenere 250 auto che sarebbe stato strategico per la viabilità cittadina, poiché posto appena fuori dal centro storico e a 200 metri dalla Ztl. Peraltro, la mancata realizzazione di tale opera risulta ancora più grave se si considera che a breve molte aree del centro come piazza Marconi, piazza Don Diana e la stessa via Roma saranno sottratte al parcheggio delle auto o, addirittura al loro transito. Chi verrà al centro di Aversa dove parcheggerà la propria auto?”.

“La motivazione principale addotta dal sindaco Sagliocco per giustificare la nuove decisioni, modificative di quelle del 2003, – ricorda ancora l’esponente azzurro – è sempre stata quella di evitare il pericolo, per l’Ente Comunale, di condanna ad oltre 2 milioni e mezzo di euro. Danno presunto, questo, quantificato da un Ctu nell’ambito di un giudizio innanzi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, avviato dalla società che avrebbe dovuto realizzare i lavori contro la Ctp che, a sua volta, aveva chiamato in causa il Comune di Aversa. In sostanza, secondo la Ctp, che aveva lasciato scadere il permesso di costruire, non avviando i lavori nel termine di un anno, la responsabilità era del Comune che avrebbe ostacolato la realizzazione delle opere, parcheggio compreso, non prorogando l’indicato permesso di costruire. Ma questa ricostruzione contrasta con una sentenza del Tar (ordinanza 2729/2006) confermata da una sentenza del Consiglio di Stato (81372007). Le citate sentenze avevano giudicato legittimo la decisione del Comune di Aversa di non prorogare l’indicato Permesso, evidenziando anche che non con era provato alcun fatto impeditivo da parte della Ctp e comportamento ostativo da parte del Comune. Il Consiglio di Stato poi faceva rilevare l’assenza della parvenza di buon diritto della Ctp, condannandola anche a pagare le spese di giudizio”.

Insomma, un Comune di Aversa in una botte di ferro grazie ad un operato del tutto legittimo. “Ma allora – si chiede a questo punto Dello Vicario – come poteva il Comune di Aversa soccombere nel giudizio di risarcimento avviato dalla società realizzatrice contro la Ctp? E allora perché invocare, come principale ed insormontabile argomento, questa possibile condanna? Come avrebbe fatto il giudice civile a non tener in debito conto le sentenze di giudici amministrativi che già avevano assolto pienamente il Comune di Aversa? Del resto, se il rischio di condanna per il Comune di Aversa al risarcimento di oltre 2 milioni e mezzo fosse stato così certo, che interesse avrebbe avuto il privato a rinunciare al giudizio, ottenendo in cambio di realizzare un intervento edilizio che, al netto del rischio d’impresa, assicurerà un guadagno molto inferiore? Il procedimento amministrativo che ha portato all’abolizione del parcheggio interrato a piazza Crispi non ha seguito il giusto iter. Si doveva esprimere il Consiglio Comunale per valutare gli eventuali benefici per la città e i molto ipotetici rischi”.

La parola, a questo punto, passa a chi vuole ribattere, anche se le perplessità aumentano sempre e, ricordiamolo, sarà la Procura (alla quale lo stesso Sagliocco ha inviato gli atti) a dire se ipotesi di reato ci sono state o meno.

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