Ebola, primo caso negli Usa

di Mena Grimaldi

 New York. Primo caso di Ebola negli Stati Uniti, ad annuncialo il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) di Atlanta.

Si tratta di un paziente ancora non identificato che era stato ricoverato alTexas Health Presbyterian Hospital di Dallas presentando tutti i sintomi della febbre emorragica.

Un paziente adulto che il 20 settembre era arrivato negli Usa dalla Liberia, uno dei Paesi dell’Africa occidentale insieme a Guinea e Sierra Leone in cui si trovano i focolai del virus.

“E’ venuto negli Stati Uniti per visitare alcuni familiari che vivono in questo Paese”, è stato spiegato da Thomas Frieden, direttore del Cdc, che senza dirlo sembra però escludere che il paziente sia un cittadino americano. Frieden che invita a non creare allarmismi ingiustificati. Non ci sarebbe pericolo per i passeggeri che hanno viaggiato col paziente di Dallas – è stato assicurato – visto che i sintomi dell’Ebola si sono sviluppati 4-5 giorni dopo il suo negli Usa.

Il Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), la massima autorità sanitaria negli Usa, hanno pubblicato un video dal titolo ‘Salvare vite, proteggere le persone’, con tutte le indicazioni per prevenire la trasmissione.Il metodo utilizzato dagli esperti del Cdc, definito “la chiave per fermare l’epidemia e salvare vite umane”, si chiama ‘contact tracing’, sostanzialmente una vera caccia ai possibili contagiati per rintracciare tutti coloro che entrano in contatto diretto con un paziente malato di Ebola.

I medici chiedono al paziente e ai suoi familiari di elencare tutti quelli con cui hanno interagito, i quali vengono cercati e messi in quarantena per 21 giorni in modo da verificare l’eventuale presenza di sintomi del virus. “Se uno di loro comincia a mostrare sintomi della malattia viene immediatamente isolato, tenuto sotto controllo, e curato”, spiega il filmato. Il processo richiede settimane, e deve essere ripetuto fino a quando non compaiono nuovi pazienti con sintomi.

Secondo gli esperti, invece, i controlli sulla temperatura corporea negli aeroporti non sono in grado di portare a risultati soddisfacenti, perchè il periodo di incubazione di Ebola è di 2 giorni, ma possono servirne 20 perchè i sintomi si manifestino.

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