Ebola: paura per contagio a Parigi. Tutto il mondo in allerta

di Stefania Arpaia

 Parigi. Dopo la morte del paziente “zero”, Thomas Eric Duncan, deceduto a Dallas, nonostante la cura tramite farmaco sperimentale, si sospetta la diffusione del virus in territorio parigino.

Sarebbe stata ricoverata presso l’ospedale Bichat, una donna che avrebbe contratto l’infezione in Africa. Dopo i controlli effettuati dall’istituto di vigilanza sanitaria, il caso è passato da essere considerato “sospetto” a “probabile”, mentre i risultati di altre indagini, svolte al Pasteur di Lione, sono attese entro venerdì sera. Rientrato l’allarme per l’edificio nel quartiere Cergy-Pointoi, isolato lo scorso giovedì dopo che un cittadino della Nuova Guinea aveva manifestato sintomi compatibili con l’Ebola.

Nel frattempo, diminuiscono le speranze per l’infermiera spagnola, Teresa Romero, la prima a contrarre il virus in Europa. La donna, in base a quanto riferito dal fratello, sarebbe stata intubata e sarebbe in pericolo di vita.

In crescita il numero degli allarmi a Praga, ad Harare, in Zimbabwe, mentre in Spagna un altro infermiere sarebbe stato posto in isolamento e in America sarebbe cessato l’allarme per un eventuale secondo contagio. In Macedonia è ancora giallo sulla morte del cittadino britannico, probabilmente deceduto per Ebola.

“Risposta lenta al virus, serve una mobilitazione venti volte superiore a quella attuale” è questa la denuncia del presidente della Sierra Leone, distrutto dalla pandemia. Il virus sarebbe stato sottovalutato, secondo la massima autorità Usa, Thomas Frieden, direttore dei Centri americani per il Controllo e la Prevenzione della Malattia. “È la più grande sfida che il mondo deve affrontare dai tempi della comparsa dell’Aids. Sarà una guerra lunga”, ha dichiarato l’uomo.

Segnalato al ministero della Salute, il primo caso sospetto a Paranà, in Brasile. Si tratterebbe di un uomo rientrato da poco dalla Guinea.

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