Suore massacrate in Burundi, arrestato l’assassino

di Mena Grimaldi

 Roma. L’assassino delle tre suore italiane, uccise nel loro convento in Burundi, è stato arrestato. Lo riferisce la polizia locale precisando che l’uomo ha confessato il delitto.

L’uomo aveva con sé il cellulare di una delle suore assassinate e la chiave del convento. Secondo le prime informazioni rese note, è tornato nella notte in convento dopo i primi due delitti per uccidere la terza religiosa.

Suor Lucia Pulici e suor Olga Raschietti, di 75 e 83 anni, sono state massacrate domenica pomeriggio nel convento presso la parrocchia San Guido Maria Conforti, che sostiene un `Centro pastorale giovanile´ che in questi anni ha consentito l’incontro fra ragazzi di etnia hutu e tutsi fondato dai padri saveriani.

L’assassino le ha sgozzate e poi si è accanito sul cadavere di una di loro colpendone ripetutamente il viso con una pietra, ha spiegato Bizimana. La terza vittima, suor Bernardetta Boggian, di 79 anni, è stata invece uccisa nella notte tra domenica e lunedì.

Era stata lei a ritrovare in una pozza di sangue i cadaveri delle consorelle, come ha raccontato all’agenzia Misna padre Mario Pulcini, superiore dei missionari saveriani in Burundi. Da lui Bernardetta era andata ieri pomeriggio dopo aver notato che dalla casa in cui alloggiava con suor Lucia e suor Olga “non c’erano segnali di vita, tutto era chiuso e con le tende tirate”.

Poco dopo la tragica scoperta dei due cadaveri martoriati. La religiosa ha comunque deciso di non abbandonare l’alloggio, scelta che probabilmente l’ha consegnata nelle mani dell’assassino rimasto nascosto. Anche per lei una fine cruenta: decapitata.

Padre Pulcini, che si era recato negli alloggi della suora verso le 2 di notte dopo aver sentito delle urla, ha raccontato infatti di essersi ritrovato di fronte a un “bagno di sangue”.

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