Ucraina, finita la tregua: Kiev riprende operazioni militari nell’est

di Redazione

 Kiev. I 10 giorni di tregua non sono riusciti a risolvere la crisi, e martedì sono riprese le “operazioni anti-terrorismo” delle truppe ucraine contro i separatisti filo-russi.

La conferma della fine del cessate il fuoco è arrivata dal premier, Oleksandr Turchynov. “Stamaneè ripresa la fase attiva dell’operazione anti-terrorismo. Le mostre forze armate stanno attaccando le basi terroriste e le loro roccaforti”, ha detto il premier, riferendo in Parlamento sugli ultimi sviluppi della crisi.

Le truppe del governo di Kiev e le milizie filorusse sono impegnate in intensi combattenti nelle località di Marinka e Karlovka, vicino a Donetsk, capitale dell’omonima regione sud-orientale ucraina. “A Marinka, cheè come dire a Donetsk, ci sono combattimenti da oltre due ore”, ha riferito un testimone secondo il sito web dell’agenzia locale Ostrov. Entrambe le località si trovano a una ventina di chilometri da Donetsk, una città che conta quasi un milione di abitanti ed e’ controllata dai separatisti filo-russi da ormai piu’ di due mesi.

La decisione di Kiev di non prolungare il cessate il fuoco nell’est dell’Ucraina non sarebbe stata presa “senza un’influenza dall’estero”: e’ la velata accusa agli Stati Uniti lanciata dal ministero degli Esteri russo che ha deplorato la ripresa delle operazioni militari “antiterrorismo” ucraine. “L’impressione è che il cambio nella posizione di Kiev, nonostante il diverso parere dei principali Stati membri dell’Ue, non ci sarebbe stato senza un’influenza dall’esterno”, si legge in un comunicato del ministero.

Ilcapo della diplomazia russa, Serghei Lavrov, ha espresso il suo rammarico per la ripresa dell’offensiva contro i ribelli filo-russi, accusando non ben precisate forze di esterne di minare i colloqui di pace. Lavrov ha esortato la comunità internazionale e non usare l’Ucraina come “merce di scambio nei giochi geopolitici”.

Lavrov martedì ha incontrato il viceministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, giunto a Mosca per parlare della crisi irachena e siriana.L’emissario del governo di Teheran ha accusato gli Stati Uniti di volere creare “una seconda Ucraina” in Iraq. Dopo la ripresa dell’offensiva la Russia ha ammonito il governo centrale di Kiev che dovrà “rispondere” per “crimini contro civili pacifici” commessi dalle sue forze che hanno appena ripreso e operazioni militari nelle regioni russofone orientali. In una nota, il ministero degli Esteri ha sollecitato le autorità ucraine a “smettere di sparare sulle loro stesse città e villaggi, ritornare alle realta’ e, per salvaguardare le vite della popolazione, a non fingere una tregua”.

Due giornalisti del network indipendente russo ‘Ren Tv’ sono rimasti feriti mentre stavano seguendo i combattimenti in Ucraina orientale. Lo ha reso noto la loro stessa emittente, secondo cui l’inviato Denis Kulaga e l’operatore Vadim Yudin sono stati raggiunti da alcune schegge dopo che una granata di mortaio si era abbattuta al suolo esplodendo vicino a loro nei pressi di Lugansk, a ridosso della frontiera con la Russia. Da Moscaè subito arrivata una nuova accusa alle autorità ucraine di attaccare deliberatamente i mezzi d’informazione.

Nelle ultime settimane sono stati due i cittadini russi operanti nel settore che hanno perso la vita nella Repubblica ex sovietica, l’ultimo dei quali, Anatoly Kyan, cameraman, 68 anni, lunedì è statofalciato da colpi di arma da fuoco a Donetsk. Il 24 maggio scorso era toccato a Andrei Mironov, collaboratore e interprete del fotografo italiano Andrea Rocchelli, uccisi insieme nella zona di Slavyansk.

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha accusato gli Stati Uniti di “ricattare” le banche francesi per ritorsione contro la decisione del governo di Parigi di mantenere fermo, nonostante la crisi in Ucraina, un accordo per la vendita di navi da guerra alla Russia: palese l’allusione alla mega-multa appena inflitta dall’Amministrazione Usa al colosso creditizio Bnp Paribas, che ha accettato di pagare 8,9 milioni di dollari per aver violato le sanzioni imposte da Washington contro alcuni Paesi terzi quali Cuba, l’Iran e il Sudan. “La cosa non ci preoccupa direttamente”, ha osservato il leader del Cremlino incontrando gli ambasciatori russi riuniti a Mosca. “Quello che stanno facendo alle banche francesi, pero’, non puo’ che causare indignazione in Europa e qua da noi”.

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