Multiservizi, Capone: “Una lunga soap”

di Redazione

 Sant’Arpino. “Come si può nello stesso momento togliere dei servizi ad una società, in quanto si ritiene che la stessa non sia in grado di svolgerli e confermare gli stessi amministratori che praticamente hanno ridotto in tale stato la predetta società?”.

Appare a tutti gli effetti una domanda retorica quella che il consigliere comunale di opposizione, Francesco Capone, rivolge agli attuali amministratori di Sant’Arpino.

“Ma come ha brillantemente arguito Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera non più tardi di un mese or sono – prosegue Capone – nel paese che fu di Maccus questo, e ben altro, è possibile. Già negli ultimi giorni di maggio, appena rientrato in sella il Di Santo, ebbi modo di sottolineare come si stava revocando tutta una serie di affidamenti alla Multiservizi, destinandoli a società terze di privati, attraverso il metodo dell’affidamento diretto.

A mo’ di esempio ricordo la determina n. 86 del 22/05/2014 del Settore Lavori Pubblici con la quale è stato avocato alla Ecoatellana il servizio di manutenzione ordinaria e straordinaria dei parchi pubblici ‘Rodari e Cirillo’. Tale opera è stata affidata alla medesima società a cui poche settimane prima era stata liquidata una fattura di 12.200 per la messa in sicurezza degli alberi di medio fusto. Sant’Arpino per Di Santo & C. ed è diventata come Manus la città al centro della foresta amazzonica, nota per aver ospitato la partita Italia Inghilterra. Ancora più grave è forse la determina n. 83 sempre del medesimo settore con la quale, sempre in danno alla Multiservizi, è stato dato incarico ad una società con sede in Villa di Briano di eseguire immediatamentele opere di pulizia e percorribilità dei marciapiedi e piste ciclabili lungo la circumvallazione esterna e la sistemazione delle buche.

Un affidamento da 44.000 euro (e solo citando queste 2 fattispecie siamo quasi a 60 mila Euro) – che riguarderà anche i comuni di Sant’Antimo e Cesa – e per il quale il Comune ha deciso di rivolgersi ad una ulteriore società stante l’inerzia della Multiservizi (come si legge nella premessa della determina) e riservandosi la possibilità di accertare con successivi e separati atti eventuali responsabili ai quali addebitare le spese. Insomma una messa sul banco degli imputati ma che non ha impedito nelle stesse ore al Di Santo ed ai suoi sodali di riconfermare l’attuale presidente della società in house.

Siamo alla schizofrenia amministrativa. Da un lato si toglie alla Ecoatellana ritenendola incapace – additandola fra l’altro dinanzi agli occhi dei sindaci dei comuni viciniori – e dall’altro si premia chi la guida. Da un lato si sbandiera ai quattro venti che non ci sono soldi e le spettanze dei dipendenti vengono onorate con grave e consistente ritardo e dall’altro si elargisce una cascata di danaro su società private per svolgere quei lavori per i quali è deputata la Multiservizi.

Ma a che gioco giocate? Vi rendete conto che questo modus operandi ha in se una sola finalità: affossare definitivamente la Multiservizi e con essa le famiglie e le vite dei dipendenti che vi lavorano con encomiabile abnegazione, e sulla cui pelle la psuedo-politica ‘made in Di Santo’ da tempo sta giocando una partita sconsiderata?

In questi mesi di vergogna e caos in cui avete fatto sprofondare Sant’Arpino abbiate la decenza almeno di non mettere in campo scelte che rischiano di essere irreversibili per tante persone. Abbiamo capito che non vi interessa del bene collettivo, ma evitate di muovere e produrre atti: perché appena adottate un provvedimento fate danno e soprattutto fate emergere quella incoerenza e quel crogiuolo di interessi poco chiari che vi caratterizza da sempre”.

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