Bimbo scomparso 24 anni fa nel Casertano: inquirenti ispezionano cortili e pozzi

di Redazione

 Caserta. Era 7 maggio del 1990 quando Pasqualino Porfidia, di appena 8 anni, scomparve a Marcianise.

Il piccolo fu visto l’ultima volta intorno alle 11.30 nel quartiere di San Giuliano, dove viveva con la famiglia, mentre era seduto su una panchina. Da quel giorno di lui più nessuna traccia.

Adesso, a distanza di 24 anni, si torna ad indagare. Da martedì mattina, a seguito della riapertura del caso da parte del gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, i carabinieri della compagnia di Marcianise, guidati dal capitano Nunzio Carbone, stanno dando esecuzione ad un decreto di ispezione dei luoghi emesso dalla Procura. I militari dell’Arma, con l’ausilio dei Vigili del fuoco di Caserta, stanno ispezionando alcuni cortili e pozzi in via Arno, a Marcianise, al fine di ricercare tracce o elementi utili al prosieguo delle indagini.

Il caso è stato riaperto anche mediaticamente dalla trasmissione “Chi l’ha Visto?”. Ed è rispuntata l’ombra della pedofilia. Secondo alcune testimonianze, il bambino potrebbe essere stato ucciso da un pedofilo, suo vicino di casa. Ciò si potrebbe dedurre dopo che un uomo di 28 anni si è tolto la vita, nel 2001, in provincia di Novara, lasciando una lettera in cui raccontava delle violenze subite da un suo parente quando aveva 8 anni, nel 1990, e viveva a Marcianise, poco lontano da casa di Pasqualino.

Salvatore Gionti, legale della famiglia Porfidia, ritiene chedopo due archiviazioni e tante parole e illazionisia arrivato il momento di scrivere la verità su quanto accaduto a Pasqualino. Ci sono molti interrogativi da chiarire, come quello relativo alla presenza di piccoli tunnel che partono proprio dalla zona di san Giuliano in cui lui risiedeva con la famiglia. Lì non si è mai andato a vedere ma oggi, con i georadar, è possibile eseguire controlli accurati. E’ poi necessario risentire gli amici di Pasqualino, che oggi sono maggiorenni e potrebbero avere una diversa sensibilità. E bisogna chiarire il ruolo di alcune persone che abitavano nelle vicinanza della famiglia.

Durante il programma di Raitre l’uomo accusato dal suicida ha negato tutto: “Pasqualino non l’ho mai conosciuto. Ho solo sentito in televisione la sua storia. Non so niente di questa cosa. Non so perché quest’altro mi ha accusato, forse gli ero antipatico”.

Nella foto un’immagine di Pasqualino al momento della scomparsa e una ricostruzione delle forze dell’ordine su come potrebbe apparire oggi come trentenne.

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