Dl Lavoro, tensione tra Pd e Ncd. Governo pone fiducia

di Redazione

PadoanRoma. Il governo porrà la questione di fiducia sul decreto legge Lavoro approdatomartedì alla Camera. Lo ha confermato il capogruppo Pd alla Camera Roberto Speranza.

Una mossa che si è resa necessaria dopo che testo è stato modificato in commissione dal Pd, portando tra le altre cose i possibili rinnovi dei contratti di lavoro a tempo determinato da otto a cinque nell’arco di tre anni. Modifiche che non sono piaciute all’Ncd che ha minacciato di non votare il decreto.

La decisione di porre il voto di fiducia è arrivata dopo un lungo vertice alla Camera tra i capigruppo di maggioranza ed i ministri del Lavoro e delle Riforme Giuliano Poletti e Maria Elena Boschi, vertice nel corso del quale non si è raggiunto però un accordo.

Ncd, a quanto si apprende, ha chiesto per un’intesa sul decreto modifiche sia sul capitolo formazione, da affidare anche ai privati, sia sul tema delle sanzioni che scattano se si supera il 20% di contratti di apprendistato ma che per il Nuovo Centro Destra dovevano essere amministrative. In cambio il Pd ha chiesto che scendesse da 5 a 4 il numero massimo di contratti a termine in 36 mesi.

La mediazione però è fallita e quindi, ponendo la fiducia sul testo uscito dalla commissione, i nodi sono rinviati alla discussione al Senato. I tempi per far entrare in vigore la legge sono stretti, il testo va approvato entro il 20 maggio e ci sarà da superare lo scoglio del Senato, dove il Pd è più debole. Situazione confermata dal ministro Poletti che ha ammesso come sul testo con il Ncd,”non è ancora tutto risolto” e che “al Senato si continuerà a discutere”.

“Voteremo la fiducia alla Camera ma non rinunciamo a dare battaglia al Senato per difendere il Dl Poletti” dice la capogruppo del Ncd alla Camera Nunzia De Girolamo. Anche Scelta Civica ha annunciato che voterà la fiducia ma chiederà modifiche al Senato.

A gettare acqua sul fuoco delle polemiche ci ha provato Pier Carlo Padoan, che in mattinata intervenendo a Radio Anch’io si è detto sicuro che il decreto “porterà a creare maggiore occupazione”. Il ministro dell’Economia spiega che la riforma in discussione “accelera il beneficio, in termini di occupazione, della ripresa che si sta consolidando”. Per quanto riguarda la riforma Fornero, per il ministro “non è che non vada più bene, il fatto è che nel frattempo le condizioni recessive da allora sono peggiorate, la ripresa è fragile.

Padoan è intervenuto anche sulla questione degli 80 euro in più in busta paga previsti dal dl bonus. “Il bicchiere è mezzo pieno e pensiamo di riempirlo con il passare del tempo via via che le misure si rafforzano e diventano permanenti e la base che beneficia del taglio si allarga” spiega e aggiunge che “l’operazione richiede qualche mese per essere messa a punto”.

“Le coperture per gli ammortizzatori sociali si trovano” ha spiegato inoltre Padoan a chi gli chiedeva se ci saranno le risorse per la cig in deroga. “La questione della cassa in deroga – ha proseguito – è sia quantitativa che qualitativa, fa parte della riforma del mercato del lavoro in discussione”.

Riguardo allo scontro tra il governo e le banche, contrarie a una maggiore tassazione sulla rivalutazione delle loro quote in Bankitalia, Padoan spiega che si è trattata di un’operazione che lascia un po’ meno di quanto previsto ma è sempre importante”. Quindi “sono convinto che le banche faranno il loro lavoro per dare credito all’economia: è nel loro interesse perché così fanno profitti”.

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