Ucraina, nuove sanzioni Ue e Usa. La Russia: “Risponderemo”

di Redazione

 Mosca. Mentre resta alta la tensione in Ucraina, arrivano le attese nuove sanzioni da parte di Ue e Usa nei confronti della Russia.

Quindici persone sono finite nel mirino dell’Unione europea con il congelamento di asset e il divieto a usare carte di credito. Sette funzionari e 17 società sono invece al centro delle misure varate da Washington.

Le sanzioni Usa non resteranno senza risposta, ha commentato il viceministro degli esteri russo Serghiei Riabkov. “Gli americani – ha aggiunto – hanno perso il senso della realtà e la dichiarazione del portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, è ripugnante”.

Le personalità colpite dal governo Usa sono invece funzionari dell’esecutivo russo. Due fanno parte della cerchia più ristretta dei collaboratori del presidente Vladimir Putin. Anche le imprese colpite sono tutte legate al Cremlino. Tra i nomi spicca quello dell’amministratore delegato della compagnia petrolifera Rosneft, Igor Sechin.

Con le misure varate da Washington verrà inoltre vietata la licenza di esportazione a qualsiasi merce ad alta tecnologia che possa contribuire all’offensiva militare di Mosca. Se alcuni prodotti attualmente esportati dagli Usa alla Russia venissero giudicati appartenenti a tale categoria ne verrà revocata l’autorizzazione da parte del dipartimento di Stato al Commercio.

Nel frattempo, in Ucraina continuano le violenze. Il sindaco di Kharkiv, Gennady Kernes, lotta tra la vita e la morte per gli spari che lo hanno centrato mentre in bicicletta andava al lago per la consueta nuotata mattutina. Kharkiv, nell’est, è la seconda città più grande dell’Ucraina.

Milionario, figura di spicco del partito filo-russo dell’ex presidente Viktor Yanukovich e con stretti legami con Mosca, Kernes dopo il cambio di governo a Kiev si era schierato con i nazionalisti per preservare l’integrità dell’Ucraina. Una svolta che porta molti a puntare l’indice contro Mosca e le milizie filo-russe per questo attacco.

Nessuna novità, invece, sul fronte degli osservatori Osce in mano ai ribelli: si lavora per liberarli, la Croce Rossa ha chiesto di incontrarli, della loro sorte hanno discusso i ministri degli Esteri di Russia e Germania, Serghei Lavrov e Frank-Walter Steinmeier. A Slavyansk da domenica c’è una delegazione dell’Osce che cerca di convincere i ribelli a liberarli, ma finora nessuna novità.

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