Arabia Saudita: pene detentive e pecuniarie per mariti che picchiano mogli

di Stefania Arpaia

 Una svolta per i diritti femminili in Arabia Saudita grazie all’approvazione di una legge che proteggerà le donne dalla violenza domestica.

Approvata lo scorso agosto, la nuova legge entrerà in vigore la prossima settimana, e punirà tutti i mariti che commetteranno atti di violenza contro le loro consorti. Una notizia positiva per le donne arabe, che vedono riconosciuti in parte i propri diritti.

La riforma infatti prevede elevate sanzioni pecuniarie, dai 5mila ai 50 mila rial (dai mille ai 10mila euro), e pene detentive che non potranno essere inferiori ad un mese e non potranno essere superiori ad un anno. La medesima legge riguarderà anche le violenze esercitate sui bambini e sui lavoratori stranieri. In caso di violenza che provocherà morte o infermità della donna invece, si farà riferimento alla legge della Sharia che prevede pene molto più severe e punizioni corporali.

Un passo importante per il mondo femminile. Basti pensare che prima dell’approvazione di questa norma, se una donna voleva denunciare una violenza subita, doveva avere il permesso del suo “tutore”, lo stesso marito o un parente.

Il direttore generale del ministero per gli Affari sociali, Mohammed al Harbi, ha dichiarato: “E’ una legge studiata dai giuristi per garantire il massimo livello di efficienza”. Tuttavia già aleggia nell’aria la paura che la legge non verrà rispettata da giudici e polizia, poco propensi ad accettare i nuovi diritti.

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