Paolo Galluccio: “Violata la democrazia, Sagliocco chieda scusa ad aversani”

di Redazione

 Aversa. “Nella seduta del Consiglio comunale tenutasi lo scorso 25 febbraio vi è stato un vero e proprio strappo ai principi democratici e alle normali regole di partecipazione e confronto libero e liberale”.

Lo denuncia il consigliere “dissidente” Paolo Galluccio che invita il sindaco Sagliocco, “a rendere le proprie scuse a tutta la città” e il presidente del Consiglio, Stabile, “a farsi garante di noi consiglieri comunali e stigmatizzare certi atteggiamenti e certe affermazioni antidemocratiche, seppur del primo cittadino”. Poi Galluccio entra nel merito della questione.

“Il primo cittadino, a chiare lettere e, senza mezzi termini, in seduta di Consiglio, nell’ambito del proprio intervento, ha evidenziato come le mozioni ed interrogazioni – si badi bene, strumenti che rientrano nella prerogativa e nei diritti di ogni Consigliere Comunale e che rappresentano gli strumenti attraverso i quali i cittadini fanno sentire la propria voce – qualora non fossero ritenuti ‘importanti’, saranno, naturalmente, messi all’ordine del giorno, ma la Sua maggioranza si rifiuterà di confrontarsi e di approfondirli sottraendosi al confronto. Ricordo a me stesso che tale atteggiamento si era già avuto e si era già perpetrato in sede di discussione all’ordine del giorno della Ctp e che ora il sindaco a chiare lettere ha affermato che dovrà diventare una prassi consolidata”.

“Con tale atteggiamento e tali argomentazioni – sostiene Galluccio – il primo cittadino ha chiaramente mostrato il proprio disinteresse, la propria indifferenza, noncuranza, menefreghismo, insensibilità, distacco, freddezza, allontanamento, imperturbabilità, durezza ai problemi della città. Il sindaco, a dire il vero, non è che rifiuta completamente il confronto ma lo accetterà e terrà piombati i consiglieri di maggioranza solo per quei temi che lui riterrà rilevanti ed importanti. Questa si che è democrazia! A mio avviso non funziona esattamente così. Ed invero, così come già evidenziato in Consiglio, secondo i valori e principi democratici che spero che ci appartengano ancora, i cittadini attraverso i propri rappresentanti pongono delle questioni, evidenziano disagi, rappresentano perplessità, dubbi, incertezze su questioni cittadine e sul modus operandi dell’amministrazione e, compulsano, gli stessi, i quali, attraverso gli strumenti in loro possesso (mozioni, interrogazioni, etc) pongono all’attenzione del massimo organo collegiale, il Consiglio comunale, tali questioni che evidentemente sono rilevanti. Solo dopo il confronto democratico e partecipativo le stesse istanze possono essere accolte o rigettate a maggioranza. Ho sempre saputo che il politico dovrebbe essere l’intercapedine tra i cittadini e le istituzioni”.

“A questo punto – sottolinea Galluccio – inviterei il primo cittadino a omaggiarci di un vademecum in cui in maniera chiara e totalmente comprensibile a noi umani siano indicati quali per lui sono le questioni ‘importanti’ e quelle ‘meno importanti’ ; quelle ‘rilevanti’ e quelle ‘meno rilevanti’; quelle di ‘notevole interesse’ e quelle di ‘deprecabile interesse’ quelle ‘meritevoli di confronto’ e quelle ‘non meritorie di confronto’ così, naturalmente e subordinatamente tutti noi consiglieri ci adegueremo”.

“L’invito, poi, Galluccio lo rivolge anche al presidente Stabile, “il quale, – afferma il consigliere – profondo conoscitore di norme e regolamenti comunali, sa bene che un siffatto atteggiamento e siffatte argomentazioni violano principi costituzionali garantiti oltre ad essere in completo dispregio all’essenza stessa della politica, del confronto, del dialogo, della concertazione”.

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