Capone: “E basta, scollatevi dalla poltrona”

di Redazione

Francesco Capone Sant’Arpino. Sant’Arpino non merita altro fango! Scollatevi dalla poltrona! Basta! Basta! Basta! Non se ne può più! Intervenga la Protezione Civile ed il Governo proclami lo stato di calamità nazionale.

Troppo fango ha inondato Sant’Arpino! Il nostro paese non merita tutto quanto sta accadendo dal giorno dell’arresto del sindaco Di Santo! E purtroppo altro fango continua in questi giorni ad insozzare il nostro Comune.

Se il sindaco Di Santo conserva un briciolo di dignità faccia l’unico gesto che può ridare un po’ di serenità alla nostra comunità. Si dimetta in tronco! Da più parti si chiede chiarezza e soprattutto i santarpinesi desiderano solamente tornare alla normalità. E la strada maestra è quella di mettere la parola fine sulla triste ed inquietante storia di quest’amministrazione che ha fatto del più bieco clientelismo, del familismo, della prevaricazione politica, del disprezzo per l’avversario, dell’arroganza e dell’ignoranza il proprio tratto caratterizzante.

Un’amministrazione che rappresenta il nulla, lo zero assoluto che sta trascinando giorno dopo giorno Sant’Arpino nella palude dell’incertezza. Quotidianamente abbiamo assistito indignati e sbigottiti alla protervia con la quale il sindaco Di Santo ha guidato il paese credendosi un re assoluto. E l’ultimo episodio – quello che lo ha condotto agli arresti domiciliari – è solo l’ennesima dimostrazione e la misera conseguenza di un modo vergognoso – per usare un eufemismo – di intendere la pubblica amministrazione. Una vicenda squallida!

Di Santo, col suo modo di fare, ha dimostrato tutto il proprio pressapochismo, la totale incompetenza amministrativa. Il suo vuoto assoluto ha paralizzato ogni iniziativa, vecchia e nuova, di crescita e di sviluppo. Comportamenti che hanno palesato l’incapacità di guida e di pianificazione dell’attività gestionale e che hanno disatteso tutti gli impegni programmatici, e sbugiardato le sue facili e copiose promesse elettorali. Ebbene, oggi questo spettacolo indegno è – se possibile – ulteriormente degradato.

Ora è il facente funzioni Fioratti a sentirsi investito del ruolo di affondare Sant’Arpino. Fioratti ma chi sei? Quando ti sei candidato a sindaco? Ma chi guida questo novello despota? Don Turriddu Brasiello, a cui non pare vero di poter dare l’imbeccata giusta ad una mente ancora più eccelsa di quella del Di Santo. E se – a causa della magistratura – cambiano i sindaci e i facenti funzione, restano sempre sulla cresta dell’onda i soliti noti, a partire da una “famelica famiglia”, sempre alla ricerca di incarichi e parcelle.

Questi personaggi non hanno perso solo la faccia, ma ormai anche il senso del ridicolo. Attaccati alle poltrone al di là di tutto e senza vergogna, con ineffabile faccia tosta, hanno dichiarato in Consiglio Comunale che “se non abbiamo la maggioranza ce ne andiamo a casa”! Ma voi non avete più colui che è stato eletto a capo della vostra coalizione! E questo signore – al secolo Eugenio Di Santo – non può guidare il Comune perche’ e’ agli arresti domiciliari!

Per favore, evitateci un altro smacco: lo scioglimento del Consiglio comunale da parte del Prefetto! Mettete fine a questa inutile e volgare agonia. Il fallimentodi questa Amministrazione Comunale è sotto gli occhi di tutti e ogni giorno in più che resterete in carica sarà solo un ulteriore danno alla comunità.

Dimettetevi e restituiamo la parola agli elettori che potranno scegliere una nuova guida – seria e capace – che possa affrontare i tantissimi problemi irrisolti che dia le risposte alle esigenze di tutti i santarpinesi.

Francesco Capone

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