Operaio legato e sgozzato: giallo a Sant’Antimo

di Redazione

 Napoli. Con le mani legate dietro la schiena, un profondo taglio alla gola e in bocca un fazzoletto. Una scena raccapricciante quella in cui è stato trovato il corpo senza vita di Antimo Maggio, 52 anni, all’interno del suo appartamento a Sant’Antimo (Napoli), al civico 47 di via Caruso.

A scoprire il cadavere uno dei figli, che da giovedì non aveva più notizie del padre. La vittima, separata, con due figli, lavorava come operaio allo Stir di Giugliano. Dieci anni fa Maggio fu coinvolto in un’inchiesta su un tentato omicidio e detenzione di armi.

Secondo i primi rilievi, l’uomo sarebbe stato ucciso con una coltellata precisa alla giugulare, che ne avrebbe provocato la morte in pochi secondi. Sul caso indagano i poliziotti del commissariato di Frattamaggiore: tra le piste quella della rapina finita nel sangue ma anche dell’omicidio.

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