Giunta, un medico “santulliano” e un tecnico “sagliocchiano”

di Nicola Rosselli

Sagliocco Aversa. Dovrebbe nascere oggi, a meno di sorprese dell’ultim’ora, il Sagliocco bis, resosi necessario dopo l’azzeramento della giunta seguito alle polemica sulle toppe di asfalto in via Roma, con le dimissioni dei due assessori di Fi, Barbato e Virgilio, in una giunta che vedeva già tre precedenti assessori dimissionari.

Come d’incanto, le polemiche tra forzisti e sindaco sembra essersi dissolte ed ecco, quindi, tornare in giunta: Barbato e Virgilio per Fi, Ninì Migliaccio per Npsi, Guido Rossi per Noi Aversani. Ai quattro ‘vecchi’ si aggiungeranno un esponente dell’Ncd di Luigi Vargas e Mimmo Palmieri (dovrebbe essere il fratello di quest’ultimo Nicola, già più volte assessore Dc della prima repubblica e di Ciaramella, anche se Sagliocco non sembra ancora convinto).

Sesto assessore un medico il cui nome è stato indicato dall’indipendente Santulli, mentre il settimo il sindaco l’ha avocato a sè, sottraendolo a Fi che ha visto tre suoi consiglieri passare all’opposizione. Per questo posto si fa il nome di Carmine Palmiero di Noi Aversani come tecnico.

Ma Palmiero è stato il secondo dei non eletti della lista di Sagliocco, per cui ci sarebbe poco di tecnico come avrebbe fatto evidenziare sia lo stesso capogruppo consiliare di Noi Aversani Rosario Capasso che del coordinatore cittadino di Forza Italia Luciano Luciano.

Il sindaco terrebbe per sé alcune deleghe pesanti che, successivamente, dovrebbe assegnarle a tre consiglieri azzurri ritenuti di stretta osservanza sagliocchiana: Stefano di Grazia, Salvatore della Vecchia e Gabriele Costanzo.

Se Sagliocco riuscirà a chiudere la partita in giornata, domani l’esecutivo sarà presentato nel corso della seduta del Consiglio comunale già in programma con all’ordine del giorno argomenti di primo piano quali: una mozione su piazza Crispi e l’ex deposito Actp, dove le polemiche sembrano non avere mai fine, e la vicenda dell’incompatibilità del sindaco che, dal 13 dicembre scorso, siede anche in consiglio regionale, subentrato quale primo dei non eletti nella lista di Fi a Angelo Polverino, coinvolto nell’inchiesta per gli appalti all’Asl di Caserta.

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