Legge di Stabilità, l’Anci protesta contro i tagli

di Redazione

 Roma. Il governo ha posto la questione di fiducia sulla Legge di Stabilità approdata mercoledì in aula alla Camera.

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, ha detto in aula che la fiducia viene posta al testo approvato dalla Commissione senza emendamenti o subemendamenti aggiuntivi. Domani la prima chiama a Montecitorio è prevista alle 12,10; dopo il voto di fiducia si voteranno gli ordini del giorno, le dichiarazioni di voto e il voto finale alla legge di Stabilità. La fiducia a Palazzo Madama è prevista per lunedì.

Critiche alla manovra arrivano dai sindaci. L’Anci protesta per i tagli previsti dal testo. “I comuni italiani – ha sottolineato Piero Fassino – sono insoddisfatti della legge che sta uscendo da Parlamento. Si va verso un taglio drastico di risorse a disposizione”. L’Anci si rivolge al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per rimarcare il malessere degli amministratori locali. Per il presidente dell’Anci si tratta di “una riduzione di risorse per i comuni di 1 miliardo e mezzo di euro per il 2014”.

A margine della presentazione del rapporto del centro studi, inoltre, il presidente di Confindustria Squinzi ha spiegato che il suo giudizio sulla legge di stabilità “non è certamente positivo, si è ricalcato un metodo del passato nel redistribuire le risorse”. Squinzi ha quindi spiegato che “qualche elemento positivo c’è ma “certamente non è quello che ci aspettavamo e pensiamo che non sia sufficiente per far ripartire il Paese”. Il presidente di Confindustria ha poi aggiunto che “in questo momento non si può dire che la recessione è finita e che c’è la ripresa. Vediamo cosa succede nei prossimi mesi”.

Tra i punti centrali della legge di stabilità la rimodulazione della cosiddeta web tax, resa più leggera dopo le obiezioni del neosegretario Pd Matteo Renzi. L’obbligo di aprire una partita Iva in Italia, all’inizio previsto per qualunque impresa volesse operare in rete in Italia, dovrebbe essere limitato solamente a chi vende spazi pubblicitari. Previsto inoltre la nascita di un nuovo Fondo per la riduzione del cuneo fiscale, alimentato con le risorse ottenuto dalla spending review e dalla lotta all’evasione.

Farà discutere però la decisione di dedicare la maggior parte delle risorse alla riduzione della spesa, prima che al Fondo. Decisione che ha già scatenato le critiche del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. Sparita la Tobin Tax, entra invece come novità il divieto di anatocismo bancario, la possibilità cioè da parte degli istituti di credito di applicare gli interessi sugli interessi, che andranno quindi calcolati solo sul capitale.

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