Russia, 33 morti e 50 feriti nei due attentati kamikaze a Volgograd

di Emma Zampella

 Volgograd. Due attentati in poche ore: il bilancio dei morti, 33, si fa pesante, così come quello dei feriti, 50.

Lo scenario è ancora una volta Volgograd, in Russia, dove stamane, un attentatore si è fatto esplodere su un filobus. Un boato, poi il fumo e le grida strazianti di chi ha visto con i propri occhi l’ennesimo spettacolo di un orrore che non si placa. 15 morti, tra cui anche un bambino di un anno, oltre ad un numero impreciso di studenti che si stava recando a scuola per il penultimo giorno prima delle vacanze. 23, invece, sono i feriti, che, portati in ospedale, versano in condizioni tragiche e gravi, facendo così presupporre che il numero delle vittime possa salire ulteriormente.

Morti che si aggiungono a quelli di domenica, giorno in cui un’altra esplosione alla stazione ha tolto la vita a 19 persone, ferendone altre. Tra le vittime anche dei bambini e l’ufficiale di polizia Dmitry Makovkin, che aveva cercato di bloccare l’attentatore suicida. Stando ai primi rilievi degli inquirenti, la tecnica utilizzata dagli attentatori e il materiali impiegato, circa 4 chilogrammi dello stesso esplosivo in ciascuno dei due casi, farebbero pensare a un’unica pianificazione concertata. “Come alla stazione, la bomba era piena di schegge. Forse i due ordigni sono stati fabbricati nello stesso posto”, ha detto il portavoce degli investigatori. Ferma la reazione di Mosca: gli attentati di Volgograd sono “tentativi da parte dei terroristi di aprire un fronte interno”, ma noi “non arretreremo” dalla lotta al terrorismo, si legge in una nota del ministero degli Esteri russo, paragonando questi attacchi a quelli che si verificano “in Usa, Siria e ovunque”.

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Un’ondata di terrorismo che vuole bloccare le olimpiadi invernali di Sochi che inizieranno il 7 febbraio.La commissione di inchiesta ha confermato che, per l’attentato di domenica, il responsabile della tragedia sarebbe un kamikaze, deceduto in seguito alla deflagrazione dell’ordigno. Il mistero sulla sua identità è proseguito nella notte. Inizialmente si era infatti pensato a una donna caucasica, i cui resti sono stati trovati vicino al luogo dello scoppio, ma in base a informazioni successive, il responsabile dell’attacco si chiamerebbe “Pavlov”, di fisionomia slava, e avrebbe portato l’esplosivo in stazione in uno zaino. Le circostanze si sono chiarite grazie alle telecamere a circuito chiuso: le immagini sono finite anche su Youtube. Sul sito è stata trovata una granata inesplosa e una pistola, presumibilmente appartenevano al criminale.

Gli attentati pare siano “diretti” da Doku Umarov, nemico giurato di Putin e leader dei militanti che aspirano a un Emirato del Caucaso in Russia. È stato lui a esortare i suoi combattenti nel mese di luglio a usare “la massima forza” per sabotare le Olimpiadi di Sochi. “Ho scritto al Presidente Putin, sono certo che sarà fatto tutto per garantire la sicurezza degli atleti ai Giochi olimpici”. Sono le parole del presidente del Cio, Thomas Bach. “Il terrorismo è un male globale, ma non deve mai trionfare”.

Già a ottobre, a Volgograd una ragazza daghestana si è fatta esplodere su un pullman diretto a Mosca. Intanto proprio il leader del Cremlino Vladimir Putin, già ieri, ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle persone uccise e con decreto presidenziale ha ordinato che i feriti, se necessario, siano trasferiti d’urgenza in cliniche di Mosca. Putin ha poi incontrato il premier Dmitri Medvedev per coordinare gli aiuti nazionali alla regione flagellata dal terrorismo. Subito dopo, riunione con i vertici del Servizio federale di sicurezza, durante il quale si è deciso rafforzare le misure anti-terrorismo in tutta la Russia.

Il terrorismo caucasico è stata la spina del fianco non solo della Russia, ma anche e soprattutto del periodo governativo di Putin che, pur continuando a diffondere notizie ottimistiche, raccontando ai russi che i terroristi caucasici erano sotto controllo e che i Giochi di Sochi sarebbero stati “i più sicuri della storia”, ha dovuto affrontare ben tre attentati a poca distanza l’uno dall’altro. E, dopo i due attentati kamikazea Volgograd, la gente è sotto shock e non crede più che il terrore possa essere tenuto sotto controllo. Vladimir Putin ha immediatamente convocato il capo del servizio federale di sicurezza (Fsb),Alexander Bortnikov, con il quale a porte chiuse ha discusso la situazione, e poi – subito dopo l’incontro – Bortnikov è partito alla volta di Volgograd dove sta seguendo le indagini.

L’allarmismo, come d’altronde è frequente in questi casi, si sta diffondendo a macchia d’olio anche nelle altre città del paese. A Mosca è stata evacuata la Piazza Rossa per un allarme bomba. Secondo le informazioni diffuse dal canale tvNtv, è stato ordinato lo sgombero urgente della piazza a ridosso delle mura del Cremlino. L’allarme è scattato quando una donna, che poi è stata arrestata, ha lasciato una borsa presso la Torre Spasskaya.

Nella Capitale è alta l’attenzione sul terrorismo. Per ora sono due le stazioni della metropolitana della capitale transennate. La prima e più centrale è Biblioteca Lenin, accanto al Cremlino: secondo quanto riferito, sulla piattaforma tra i due treni è stata trovata una borsa sospetta. Stessa cosa per la più periferica Izmailovskaja, vicina al mercato di Izmailov, noto anche ai turisti: è stato trovato un oggetto sospetto. Gli esperti hanno esaminato una valigia incustodita. In entrambi i casi, non sono state evacuate le stazioni della linea sotterranea.Putin, intanto, ha firmato una legge per bloccare i siti con contenuto estremista. In base a quanto pubblicato, la norma prevede il blocco immediato di siti web che distribuiscono appelli a sommosse e altre informazioni estremiste.

Secondo il comitato nazionale anti-terrorismo della federazione russa tre terroristisono stati uccisi a Chegem, in Kabardino-Balkaria, altri due in Daghestan. Avrebbero avuto piani per attentati da mettere a punto tra Capodanno e il Natale ortodosso, ossia dal 31 dicembre al 7 gennaio. In tutto cinque terroristi, “tra cui il capo della banda”, secondo il comitato. I 5 islamisti uccisi stavano preparando attentati e, al fine di destabilizzare il Paese, avevano effettuato la preparazione di atti eversivi e terroristici durante le vacanze, ha riferito il Comitato anti-terrorismo nazionale.

Messaggi solidali arrivano da tutto il mondo e netta è la posizione del Presidente italiano della Repubblica, Giorgio Napolitano. “Con animo profondamente turbato mi rivolgo a lei oggi per esprimere al popolo e al Governo della Federazione Russa, oltre che a lei personalmente, la costernazione degli italiani e mia per i due vili e barbari attentati che tante vittime hanno causato nella città di Volgograd” si legge in un messaggio scritto dal presidente Napolitano a Putin. “L’Italia sente oggi vivissimi legami di amicizia con il suo paese, rafforzati dalla più ferma e decisa opposizione alla follia del terrorismo, che ha preso piede in tante aree del mondo anche a noi vicine per storia e millenaria tradizione”, scrive ancora il capo dello Stato.

Ugualmente critico il ministro degli Esteri italiano,Emma Bonino, che ha parlato di “un atto terroristico così barbaro e vigliacco”. “Dobbiamo mantenere alta la guardia e rafforzare la cooperazione tra gli apparati di intelligence in uno scenario internazionale che presenta numerosi elementi di frammentazione, in particolare sulla sponda sud del Mediterraneo e in Medioriente”, ha commentato la titolare della Farnesina.

Il presidente sel Consiglio,Enrico Letta, ha poi scritto al primo ministro della Federazione Russa, Dmitrij Medvedev, per esprimere solidarietà. “Gli Stati Uniti condannano con forza gli attacchi terroristici avvenuti a Volgograd”, afferma l’ambasciatore degliUsain Russia, Michael McFaul. “Tutti i miei pensieri e le mie preghiere vanno alle vittime di queste efferate atrocità”, ha scritto su Twitter l’ambasciatore. Anche l presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz, ha condannato ”con forza” l’attacco suicida alla stazione ferroviaria di Volgograd. ”Non c’è alcuna giustificazione – afferma – per atti simili”. Stesso tono quello usato dallaFrancia: “Quest’attentato che ha colpito ancora una volta la popolazione e i trasporti pubblici costituisce un atto particolarmente vile e barbaro”.

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