Natale, il vescovo Spinillo: “Io spero nel Signore che viene”

di Redazione

Angelo SpinilloAversa. “…il canto di lode degli Angeli non è mai più cessato. Continua attraverso i secoli in sempre nuove forme e nella celebrazione del Natale di Gesù risuona sempre in modo nuovo”.

Le sapienti parole di Papa Benedetto XVI (in L’infanzia di Gesù, Milano, 2012) descrivono efficacemente la luminosità della tradizione natalizia. Infatti il mistero del Natale del Signore ha sempre intensamente coinvolto il popolo dei credenti che, in forme prese dalla tradizione, oppure in forme più adeguate ai linguaggi ed alle sensibilità del proprio tempo, ha sempre cantato la contemplazione dell’indicibile mistero del Dio che viene a farsi uomo, dell’Emmanuele, Dio con noi. (Mt 1,23).
Si può dire che anche la varietà e la fecondità delle forme in cui si è espressa la tradizione del popolo credente è testimonianza della grandezza e della verità del mistero dell’amore di Dio che è venuto a donarsi all’umanità. Una forma tradizionale che ancora oggi accende un senso di ammirata contemplazione del mistero della nascita di Gesù, è la cantata di Sant’Alfonso, intitolata: “Quanne nascette Ninno a Betlemme”.
A quella visione che, sulla parola dei Profeti e nella fede della Chiesa, annunzia un mondo pacificato e finalmente libero di vivere il bene; a quella visione che testimonia la certa speranza che, come l’acqua della fonte di Engaddi, la presenza dell’amore di Dio trasforma e rende nuova ogni cosa; a quella visione di un’umanità finalmente inondata della luce dell’amore di Dio, mi ispiro, oggi, per condividere con tutti la speranza nel Cristo salvatore.
In principio hai creato la luce, Dio della vita.

Io credo, canto la tua gloria.

Nella notte della storia, Tu vieni,

avvolgi l’umanità nel tuo splendore. Io spero.

Come l’acqua che in Engaddi (Ct 1,14)

sgorga, meravigliosa, nell’aridità del deserto

e fioriscono le viti e matura uva dolce,

vieni ancora nelle povere giornate dell’umanità.

Sei venuto, Gesù, per essere il “Dio con noi”.

A Betlemme la luce del tuo amore

ha vinto il freddo e gelo di quella notte

e ha riempito di speranza nuova tanti cuori.

I pastori, timorosi nelle veglie notturne,

i Magi ansiosi e affaticati nella ricerca,

incontrarono il Dio, buono verso tutti,

adorarono la sua tenerezza per ogni creatura (Sal 145,9).

Bambino nato per noi, Dio potente, Principe della pace (Is 9,5)

vieni: tu, speranza del tuo popolo,

illumina la notte di chi veglia per amore di questa terra,

consola con il tuo abbraccio
ogni Rachele che piange i suoi figli (Mt 2,18).

Monsignor Angelo Spinillo
Vescovo di Aversa
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