Città della Scienza torna a vivere con “Futuro Remoto”

di Redazione

 NAPOLI. L’organo più affascinante del corpo umano è sicuramente il cervello. Le sue connessioni sono ancora un mondo poco conosciuto per la scienza moderna.

Per comprenderlo meglio la “Città della Scienza” gli ha dedicato la 27esima edizione di Futuro Remoto. La mostra “Ricominciamo col cervello” inaugurata stasera a Napoli, è stata l’occasione anche per una festa per la riapertura del polo museale andato distrutto in un incendio doloso il marzo scorso. Circa quattromila persone hanno preso parte all’evento; c’erano soprattutto famiglie con bambini.

Una serata di musica ha accompagnato la riapertura al pubblico della “Città della Scienza”, che dopo l’incendio di otto mesi fa ha cercato di rialzarsi grazie anche all’aiuto delle migliaia di persone che hanno donato alla Fondazione Idis circa 700 mila euro per la ricostruzione della struttura. Ma anche artisti, attori, musicisti, organizzatori di eventi e associazioni hanno messo a disposizione gratuitamente la loro creatività per animare la festa della riapertura iniziata nel pomeriggio con un concerto e con i laboratori per i bambini.

È stata aperta un’ area espositiva di 2500 metri quadrati dal lato del mare, ovvero a ridosso della struttura museale andata distrutta a marzo. Inoltre, una tensostruttura donata alla Fondazione Idis dall’ associazione dei Consigli regionali e provinciali e dal Consiglio regionale della Campania, è interamente dedicata ai laboratori ed a diverse attività.

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Al centro di ‘Futuro Remoto’ quest’anno c’è il cervello con una mostra interattiva realizzata con il contributo scientifico del National Institute of Health Usa, della Society for Neurosciences e della Dana Alliance for Brain Initiatives. Il percorso espositivo è articolato in 6 sezioni che con exhibit, installazioni, giochi e filmati svelano il funzionamento e la complessità del cervello umano, la chimica e la biologia, il ruolo che la memoria ha nella formazione di un individuo, ma anche il mondo dei sentimenti e del ragionamento. Nella nuova area espositiva si può camminare in un modello di cervello, vedere la sua attività elettrochimica e giocare con un videogame che mostra come il sonno ricarichi le batterie dell’uomo.

Ad inaugurare la mostra stasera c’era Richard Walker, portavoce dell’Human Brain Project, il progetto internazionale che mira a realizzare, attraverso un supercomputer, un “cervello artificiale” che riprodurrà integralmente il cervello umano, emozioni comprese.

“Sono onorato di essere stato scelto come direttore scientifico della mostra dedicata al cervello – ha detto Alessandro Cecchi Paone – principalmente per quello che rappresenta questa struttura. Questo modo di fare divulgazione scientifica non è statica e usa tutti i mezzi tecnologici possibili, in Italia i musei dovrebbero essere così”.

Parallelamente alla mostra “Ricominciamo col cervello” la Città della Scienza offre un programma di convegni ed incontri scientifici oltre a una piccola esposizione proveniente dall’Australia dal titolo “Cuccioli e uova di dinosauri”.

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