Borghezio espulso dall’Europarlamento per razzismo

di Mena Grimaldi

 ROMA. Il leghista Mario Borghezio è stato ufficialmente espulso dal gruppo degli “euroscettici” al Parlamento dell’Unione Efd.

Sono state eccessive anche per loro le dichiarazioni razziste del leghista italiano, che era già stato sospeso dal gruppo il 22 maggio in seguito alle frasi becere pronunciate sul ministro per l’Immigrazione Cecile Kyenge.

Fonti del gruppo hanno reso noto che “una maggioranza superiore ai due terzi” si è espressa a favore della proposta fatta venerdì scorso dal co-presidente Nigel Farage, dopo alcune frasi ritenute razziste. La decisione è già stata comunicata al presidente del Pe, Martin Schulz, con una lettera in cui si informa che Borghezio non fa più parte dell’Efd.

“Questo è un governo del bonga bonga, vogliono cambiare la legge sulla cittadinanza con lo ius soli e la Kyenge ci vuole imporre le sue tradizioni tribali, quelle del Congo. Lei è italiana? Il Paese è quello che è, le leggi sono fatte alla cazzo…”, era stata una delle frasi di Borghezio a La zanzara su Radio 24.

“E poi gli africani sono africani – aveva aggiunto Borghezio – appartengono a un etnia molto diversa dalla nostra”.

In un’intervista rilasciata al settimanale Panorama Borghezio si definisce non razzista, ma “differenzialista”, afferma di “preferire che la massa dei neri restia casa sua”, sostiene che “il meticciato” è un “obbrobrio” perché “inquina la differenza tra le etnie”.

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