Lettieri: “Fontana magica…per chi?”

di Redazione

 AVERSA. Caro direttore, leggendo l’articolo dell’amico e collega Nicola Rosselli circa l’investimento che l’Amministrazione Comunale si appresterebbe ad elargire per il rifacimento di piazza Vittorio Emanuele III e della sua fontana, …

… quasi sei miliardi delle vecchie lire, non posso che da cittadino, da cronista e da fondatore del gruppo ‘Aversa Città d’Arte’, rimanere basito e sconcertato. Mi chiedo, infatti, come sia possibile investire una somma così considerevole di danaro pubblico per rifare una piazza che tutto sommato è una delle poche ad avere in città un aspetto dignitoso.
Ricordiamolo che la stessa fu rifatta, su input del compianto Tiberio Cecere, politico aversano sapiente eprofessore di architettura alla Federico II, in occasione della visita di Sua Santità Giovanni Paolo II ad Aversa nel novembre del 1990, mentre nel contempo esistono tantissime emergenze in città. La fontana se funziona male è colpa di una pessima gestione e diciamola tutta anche di una inciviltà dei cittadini, soprattutto quelli che “invadono” il luogo durante il fine settimana, ritenendo la stessa una sorta di piccola discarica.
Maggior controllo, repressione degli atti incivili, permetterebbe alla stessa di funzionare meglio. La stessa fontana pur non avendo una connotazione artistica rilevante, se si eccettua la presenza ai lati di quattro stemmi,è sicuramente custode della memoria storica della città di Aversa. Infatti, come ricordava anche Rosselli, fu inaugurata in occasione del primo zampillo dell’acqua di Serino portata ad Aversa dall’ illuminato sindaco Francesco Orabona, lo stesso che portò anche la stazione ferroviaria in città.
Inoltre, sarei curioso di conoscere il progetto e di vedere la nuova fontana (ammesso anche che la Soprintendenza dia il bene placet alla rimozione di quella già esistente!) che visto i costi, potrebbe essere davvero una fontana magica. Ma magica per chi? Per i cittadini non di sicuro, ma per coloro che riceveranno l’appalto, per quelli si, in quanto potranno rimpinguare i loro conti in banca. Alla faccia dell’austerity!
Forse l’attuale Amministrazione Comunale spera che la stessa diventi come la Fontana di Trevi, dove i turisti, dopo esser transitati per il fantomatico info-point nei pressi della stazione ferroviaria, arrivino in piazza Vittorio Emanuele III e lancino monetine nella fanta fontana in modo da rimpinguare le casse comunali. Vogliamo esser seri?!?
Credo che questi soldi potrebbero esser dirottati su opere di più pronta emergenza! Certo sia chiaro con quasi tre milioni di euro non ripristini il Carmine o la Maddalena (che prima il Comune dovrebbe acquisire), ma magari potrebbero esser investi, aggiungendo un mutuo, per quel famoso acquisto del Teatro Cimarosa che potrebbe diventare comunale.
Se però questi fondi non potessero esser spesi per un’ acquisto ma solo per rifacimento delle Opere pubbliche un’ altra idea ce l’abbiamo. Perché non restaurare e ristrutturare la casa natale di Niccolò Jommelli, sarebbe il più grande regalo che Aversa potrebbe fare a questo suo illustre figlio, musicista immenso amato dal grande Riccardo Muti al pari di Mozart, in considerazione del fatto che nel 2014 ricorreranno i trecento anni dalla nascita del sommo genio aversano? La casa è di proprietà comunale, anche se ho forti dubbi che i nostri amministratori sappiano qual è! E gli altri nostri concittadini cosa ne pensano? Ti ringrazio per lo spazio concessomi. Ad maiora!

Giuseppe Lettieri – Ideatore e responsabile di “Aversa Città d’Arte”
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