Decreto “salva Ilva”, sospeso lo sciopero dei lavoratori

di Redazione

 TARANTO. È terminato alle 7 di sabato mattina lo sciopero a oltranza dei lavoratori dello stabilimento Ilva di Taranto indetto due giorni fa dalla Fim Cisl.

La decisione è stata assunta alla luce di quanto emerso nel corso del vertice di venerdì sera a Palazzo Chigi. Il premier Mario Monti ha detto che la legge “salva Ilva”, “pur in pendenza del giudizio della Corte Costituzionale, deve essere applicata dalle istituzioni e dall’azienda” che ha confermato il proprio impegno al rispetto delle prescrizioni Aia e alla tutela dell’occupazione, assicurando il regolare pagamento delle retribuzioni a tutti i lavoratori.

Lo sciopero proclamato dalla Fim, e successivamente dall’Usb (Unione sindacale di base), aveva provocato il blocco di diversi impianti, come le Acciaierie 1 e 2 e gli Altoforni 2, 4 e 5, che progressivamente stanno tornando a marciare. Queste sono ore di tregua per lo stabilimento tarantino in attesa delle determinazioni sul sequestro dei prodotti finiti e semilavorati, del valore di un miliardo di euro, accatastati nei magazzini e sulle banchine.

“Dopo aver ottenuto questo grande risultato – commenta Vincenzo Castronuovo della Fim Cisl di Taranto – abbiamo deciso di revocare lo sciopero e abbiamo potuto tranquillizzare i lavoratori. La prossima settimana l’azienda ci farà conoscere il piano industriale. È importantissimo arrivare allo sblocco dei prodotti perché in questo modo l’azienda può garantire il pagamento degli stipendi e ci aspettiamo anche il rientro dei cassintegrati, che erano molto preoccupati per quello che stava accadendo. L’Ilva – conclude Castronuovo – stava perdendo le commesse e la produzione veniva dirottata a Genova”.

“Speriamo prevalgano buon senso e ragionevolezza perchè non si può distruggere un’attività industriale come quella dell’Ilva. Vorrebbe dire mettere in pericolo cinquantamila posti di lavoro, l’economia di una Regione, la credibilità dell’Italia come grande paese manifatturiero”. Così il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, il quale ha parlato a margine di un incontro organizzato dal Lions della città romagnola. “La questione dell’Ilva – era stata la sua premessa – è estremamente complessa. Ieri sera siamo stati impegnati, anch’io via telefono, fino a quasi mezzanotte perchè era in corso l’incontro a Palazzo Chigi». Squinzi quindi ha detto di sperare che alla fine «prevalga il buon senso”.

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