Corona ricercato dalla Digos: irreperibile dopo condanna per estorsione

di Redazione

 ROMA. Dovrà andare in carcere Fabrizio Corona. La corte di Cassazione ha confermato la condanna nei suoi confronti a cinque anni, per aver spillato 25 mila euro all’ex calciatore franco-argentino della Juve David Trezeguet.

È il verdetto più pesante, quello emesso venerdì nei suoi confronti dai supremi giudici. Da ottobre il paparazzo si trova in affidamento in prova ai servizi sociali per scontare un cumulo di pene definitive per un totale di due anni e otto mesi. Tre giorni fa si è presentato nel palazzo di Giustizia di Milano per l’udienza davanti al Tribunale di sorveglianza. Con lui c’era la madre e, a sorpresa, è apparsa la ex moglie Nina Moric, con la quale ha scambiato un lungo abbraccio. “Sono cambiato”, andava dicendo.

Ora, però, nel suo futuro c’è il carcere, perché con questo verdetto la Cassazione ha reso definitiva la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Torino, il 6 gennaio scorso, dove l’ex titolare dell’agenzia Corona’s (poi fallita) era imputato per estorsione aggravata e trattamento illecito dei dati personali ai danni dell’ex atleta bianconero. Anche in questo caso, aveva preteso 25mila euro per non pubblicare le foto che ritraevano il calciatore in compagnia di una ragazza, che non era la moglie, con la quale aveva passato una notte dopo una serata nella movida milanese. Per questa vicenda, inizialmente, era arrivato un proscioglimento, poi, la Cassazione ha ribaltato il verdetto e ha deciso di rinviarlo nuovamente a processo, ritenendo le accuse gravi e fondate.

Dopo aver appreso il verdetto degli ermellini la Procura generale della Corte di Appello di Torino, con un atto firmato dal pg Vittorio Corsi, ha subito chiesto l’arresto, visto che Corona non può più usufruire di alcun beneficio. Ha sulle spalle, infatti, una pena complessiva ben superiore ai tre anni entro i quali si possono ottenere le misure alternative.

Il fotografo catanese – condannato definitivamente anche a un anno e cinque mesi per altri episodi di estorsione ai danni di vip e per spendita di banconote false – era sotto controllo da alcuni giorni da parte della polizia di Milano, dove abita e lavora. Fino a tarda sera, però, aveva fatto perdere le sue tracce. Gli inquirenti ritengono, comunque, che stia per consegnarsi accompagnato dal suo avvocato.

Nel frattempo, non sono riusciti a trovarlo in nessuno dei tre indirizzi dove ha domicilio e uffici. Anche nella sede dietro Corso Como, una delle vie più famose di Milano, nessuno lo ha visto. L’estorsione a Trezeguet era emersa nell’inchiesta su “vallettopoli”, condotta dall’ex pm di Potenza Henry John Woodcock (ora a Napoli), poi trasferita a Torino per competenza territoriale.

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