Rifiuti e tumori, Santulli lo aveva segnalato dieci anni fa

di Nicola Rosselli

Paolo SantulliAVERSA. Che la situazione ambientale nell’Agro Aversano fosse vicino alla catastrofe e che fosse collegata alle insorgenze tumorali nella popolazione di questo territorio lo aveva sostenuto già, esattamente 10 anni fa, anche l’allora deputato Paolo Santulli.

Con un’interrogazione del 21 ottobre 2003, l’attuale consigliere comunale si era rivolto al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio per sapere “quali iniziative siano state fin qui adottate in provincia di Caserta e per il territorio limitrofo della provincia di Napoli e quali si intendano adottare”.

Questo dopo una premessa nella quale si evidenziava che “la commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti, istituita dalla Camera dei deputati, ha effettuato diverse missioni in provincia di Caserta, riscontrando, così come riportato testualmente, nella relazione finale dei lavori: «Una situazione di grave alterazione dell’equilibrio territoriale, ambientale e sanitario, causata da ormai innumerevoli discariche abusive di rifiuti di varia natura, già in alcuni casi oggetto d’inchiesta dell’autorità giudiziaria ciò è emerso in particolar modo nel comune di Castel Volturno, ove sono numerosissimi gli invasi artificiali, scavati per ricavare materiale edilizio, trasformati in depositi di rifiuti»”.

“Nella stessa epoca, nel corso di un’audizione presso la predetta Commissione d’inchiesta, un alto funzionario dell’agenzia nazionale per l’ambiente, – ricordava ancora Santulli – ha rivelato che nelle campagne del casertano sono stati ritrovati fusti contenenti materiale radioattivo, per l’esattezza iodio 131 e iodio 125. Si legge inoltre nella già citata relazione che: «Di eccezionale gravità si è rivelata, per quanto riguarda le regioni meridionali, la situazione riscontrata tra le province di Caserta e Napoli, in particolare nell’agro aversano e lungo la litoranea domiziano-flegrea, per la presenza di numerose discariche abusive di rifiuti, la cui gestione è direttamente riconducibile a clan della criminalità organizzata. In quest’area si sono concentrati gli smaltimenti illeciti di rifiuti nord-sud, attività che, secondo le informazioni acquisite dalla Commissione, tuttora proseguono anche se con intensità inferiore rispetto agli anni 1988-1993. In quest’area caratterizzata dalla presenza di falde idriche superficiali abbondantemente utilizzate per scopi irrigui, non risulta essere stato avviato nessun piano organico di monitoraggio ambientale né, tantomeno, alcuna attività di bonifica delle discariche abusive già individuate a seguito dei numerosi sequestri operati dalle diverse Forze di Polizia giudiziaria»”.

Altra evidenza è relativa ai fondi stanziati, ma di fatto mai pervenuti: “la XIII legislatura, con la legge 9 dicembre 1998, n. 426 «Nuovi interventi in campo ambientale», ha considerato il litorale domizio-flegreo e l’agro aversano (Napoli-Caserta) primi interventi di bonifica di interesse nazionale, con lo stanziamento pluriennale di appositi fondi”.

Lo stesso Santulli già all’epoca evidenziava che “il territorio dell’agro aversano e del litorale damizio-flegreo, comprendono anche la zona di Giugliano che con Aversa non ha soluzione di continuità, subisce ancora persistenti, illecite, alterazioni ambientali con i conseguenti alti rischi per la popolazione; in provincia di Caserta si segnala una preoccupante crescita di patologie cancerose a carico dell’apparato gastro-intestinale e dei polmoni;gli interventi per il risanamento sono indifferibili ed urgenti per rimuovere le situazioni di rischio e per il ripristino ambientale”. A Santulli rispose con queste parole l’allora sottosegretario all’ambiente: “In merito a quanto indicato dall’onorevole Santulli con l’atto di sindacato ispettivo n. 5-01254, riguardo agli interventi di risanamento ambientale relativi al litorale Domizio Flegreo ed Agro Aversano, si rappresenta che; con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio del 10 gennaio 2000, è stato definito il perimetro dell’intervento, d’intesa con il Commissario Delegato-Presidente della regione Campania.

L’area perimetrata è caratterizzata dalla presenza diffusa di numerose discariche illegittime di rifiuti urbani ed industriali. Nel perimetro è compresa, anche, la fascia costiera che si estende per circa 75 chilometri. Lo smaltimento abusivo, dei rifiuti ha comportato l’inquinamento diffuso del suolo e delle acque; anche la falda freatica, spesso affiorante, ha subito gravi fenomeni di compromissione qualitativa. Il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, nel corso della sua attività istruttoria, ha sottoposto a valutazione i seguenti piani di caratterizzazione/bonifica, presentati da Aziende o Enti interessati al risanamento ambientale del sito, ovvero dal Commissario di Governo per l’emergenza rifiuti in Campania.

Per le aree marino costiere, l’ICRAM ha presentato il Piano di caratterizzazione ambientale e relative integrazioni, relativamente all’area marino costiera antistante il sito del litorale Domizio Flegreo ed Agro Aversano. In merito la Segreteria Tecnica del 22 novembre 2001 e la Conferenza di Servizi istruttoria dell’11 gennaio 2002 hanno espresso parere favorevole su tale piano. Per l’area ubicata in località giardino ed ex ghetto nel comune di Villa Literno consorzio Caserta 2, il Commissario di Governo ha presentato il Piano di caratterizzazione del sito inquinato relativamente alla località Giardino di Villa Literno.

La Segreteria Tecnica della Direzione generale Rifiuti e Bonifiche del Ministero dell’Ambiente del 22 novembre 2001 ha sottolineato che, ai sensi dell’articolo 1, comma 2 del decreto ministeriale n. 471 del 1999, la caratterizzazione del sito può avvenire solo a seguito della rimozione ed avvio al recupero o allo smaltimento dei rifiuti presenti sul sito, nonché il ripristino dello stato dei luoghi, solo successivamente potrà essere redatto e approvato un idoneo nuovo Piano di caratterizzazione sulla base delle osservazioni indicate dalla Segreteria Tecnica.

Successivamente la Conferenza di Servizi istruttoria dell’11 gennaio 2002 ha concordato con le osservazioni/prescrizioni proposte dalla Segreteria Tecnica. Per l’intera area del sito, la Società Fintermica Spa, incaricata dal Commissario delegato, ha presentato il Piano per la gestione degli interventi dì Bonifica e Rinaturalizzazione dei siti inquinati del Litorale Domizio Flegreo ed Agro Aversano. In merito, nel corso della Conferenza di Servizi istruttoria dell’11 gennaio 2002 il rappresentante della Struttura Commissariale informava i soggetti interessati che il progetto complessivo di bonifica del Litorale Domizio Flegreo ed Agro Aversano, redatto dalla Fintermica S.p.A. era in corso di revisione”.

Immediata la replica di Santulli che ringrazia “della dettagliata risposta resa dal sottosegretario Tortoli. Rileva quindi come in provincia di Caserta si siano verificati ulteriori episodi di alterazioni ambientali che hanno allarmato la cittadinanza. Ribadito quindi che in quell’area si segnala una preoccupante crescita di patologie cancerose a carico dell’apparato gastro-intestinale e dei polmoni, invita il Governo ad acquisire, attraverso specifiche indagini chimico-fisiche e biologiche dell’aria, dell’acqua e del suolo, dati sul grado di inquinamento ambientale, anche al fine di dare risposte alle preoccupazioni della cittadinanza”. Una voce non ascoltata ed ora, dopo 10 anni, siamo al punto di partenza.

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