Poliambulatorio, casse automatiche per ticket fuori uso

di Antonio Arduino

 AVERSA. Protestano gli utenti del poliambulatorio, le casse automatiche utilizzate per pagare il ticket sono fuori uso da dieci mesi costringendo chi deve pagare a raggiungere un ufficio postale per versare non solo quanto dovuto come ticket ma anche un obolo destinato allo Stato sotto forma di tassa per il conto corrente.

Insomma, il danno e la beffa. “Le casse automatiche a disposizione dell’utenza sono tre, una qui al poliambulatorio e due all’ospedale Moscati, ma tutte e tre sono fuori uso, Questa del poliambulatorio lo è dal mese di gennaio quelle del Moscati da maggio” spiega un funzionario della struttura affermando che il disagio sarebbe conseguenza della mancata effettuazione della gara necessaria ad affidare il servizio trasporto valori il cui contratto annuale sarebbe scaduto a fine 2011.

“Secondo contratto i vigilantes – dicono dagli uffici di via Santa Lucia – prelevavano il denaro contenuto nelle casse automatiche due volte alla settimana, lo depositavano in banca e ricaricavano con moneta spicciola le casse perché potessero funzionare, dando il resto”. “Ne segue – continuano – che l’assenza di questo servizio impedisce il funzionamento delle casse che non venendo svuotate potrebbero far gola a male intenzionati come è già accaduto in passato”.

Da qui la necessità dell’intervento dei vigilantes che, però, non possono essere utilizzati senza che vanga indetta una gara d’appalto per affidare il servizio. “Nell’attesa era stata preparata una deliberazione di proroga del servizio dei vigilantes fino a indizione ed espletamento della nuova gara ma – dicono dagli uffici di via Santa Lucia – non c’è stata l’autorizzazione necessaria e tutto è saltato”.

Di conseguenza niente trasporto valori e niente pagamento del ticket alle casse, ancora fuori uso, e obbligo per l’utenza di raggiungere l’ufficio postale più vicino. “Non solo è una grossa perdita di tempo, perché negli uffici postali di Aversa c’è sempre una gran folla, ma – dice un utente – siamo costretti a pagare oltre al ticket anche la tassa prevista per il conto corrente postale”.

Considerando che la cassa automatica del poliambulatorio, scassinata nel corso di uno dei sette furti avvenuti quest’anno presso la struttura, era stata appena riparato con una spesa di 18 mila euro sarebbe stato logico pensare che venisse rimessa in funzione. “Infatti – dicono dagli uffici di via Santa Lucia – proprio avendo questa convinzione avevamo preparato la deliberazione di proroga a tempo per il servizio di trasporto valori. Cosa che invece non c’è stata”.

“Però – aggiungono – nessuno ha pensato di annullare il contratto con la società concessionaria delle casse automatiche che sono in fitto, così riceve comunque quanto dovuto dato che le casse ancora nelle strutture dell’azienda”. E’ proprio il caso di dire “…e io pago”.

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