Ingroia e Anm contro Monti: “Parole improprie”

di Mena Grimaldi

 ROMA. “L’Associazione nazionale magistratiapprende con preoccupazione le dichiarazioni riportate dalla stampa del presidente del Consiglio che avrebbe definito grave il caso delle telefonate del capo dello Stato intercettate dalla procura di Palermo”.

Non si sono fatte attendere, dunque, le repliche dell’Anm alle parole del premier Mario Monti sulle polemiche delle intercettazioni. ‘”La questione relativa alle procedure cui assoggettare le intercettazioni indirette dei colloqui del presidente della Repubblica – precisa l’Anm – è oggetto di un conflitto di attribuzione, in merito al quale e’ doveroso attendere la decisione della Corte Costituzionale’”.

Inoltre, l’Associazione nazionale magistrati auspica “che ogni eventuale riforma del regime delle intercettazioni, pur diretta a tutelare il diritto alla riservatezza dei soggetti estranei al procedimento, salvaguardi il pieno utilizzo di tale indispensabile strumento d’indagine, senza peraltro comprimere il legittimo diritto di cronaca”.

Contro Monti scende in campo ancoraBeppe Grilloche si dice contrario alla “guerra alle mosche” e chiede di colpire i “veri evasori”. “Rigor Montis ha due preoccupazioni. La prima è l’evasione fiscale, la seconda sono le intercettazioni”, scrive Grillo sul suo blog.

Anche il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, si schiera a favore della magistratura, accusando Monti di agire sulla falsa riga del suo predecessore,Silvio Berlusconi, andando però alla volta di obiettivi che il Cavaliere non era riuscito a portare a casa.

“Ho apprezzato le dichiarazioni del premier Monti quando, il 23 maggio scorso, in occasione della commemorazione di Capaci, ha sostenuto che l’unica ragion di Stato è quella dell’accertamento della verità”, ha detto Ingroia.

“Non condivido invece le ultime rilasciate dal nostro presidente del Consiglio sull’operato della Procura di Palermo, ma ovviamente ognuno ha il diritto di sostenere le proprie opinioni”.

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