Strisce blu, CdS dà ragione alla Smart: ma restano altre interdittive

di Nicola Rosselli

 AVERSA. E’ illegittima l’interdittiva antimafia della Prefettura di Caserta del luglio dello scorso anno nei confronti della Smart Project s.r.l., una delle ditte che con il Consorzio Urbania Vivere la Città, nell’ambito di un’associazione temporanea di imprese, …

… ha gestito sino a qualche settimana fa ha gestito il servizio di sosta ad Aversa. Ad affermarlo la terza sezione del Consiglio di Stato a seguito del ricorso e del successivo appello presentato dalla stessa società contro il Comune di Aversa e la Prefettura di Caserta. Una decisione che getta ancora più scompiglio in una vicenda che presenta aspetti molto delicati. Il tutto inizia esattamente un anno fa, a fine luglio 2011, quando, a seguito di una interdittiva antimafia, l’allora amministrazione guidata dal sindaco Domenico Ciaramella revoca il contratto con la ditta destinataria del provvedimento prefettizio e, nello stesso tempo, per assicurare la gestione del servizio di sosta, concede una proroga nelle more di espletamento di una nuova gara.

Nel frattempo, la società propone ricorso al Tar Campania che lo rigetta, ritenendo giuste le decisioni della prefettura e del comune di Aversa. Da qui l’appello al Consiglio di Stato che è stato deciso in questi giorni con il ribaltamento della precedente decisione.

Intanto, però, a maggio scorso si è votato ed è stato eletto sindaco Giuseppe Sagliocco, nemico giurato di questo sistema di gestione delle strisce blu che, di conseguenza, tra i suoi primi atti ha adottato la revoca del servizio al 31 luglio, oltre a revocare la gara precedengte dove si erano già avute anche delle offerte, perché non riteneva il capitolato rispondente alle esigenze della città. Sempre in questi mesi, la società in questione veniva raggiunta da altre due interdittive antimafia.

Cosa avverrà ora? Per il sindaco Sagliocco non c’è, in pratica nulla di nuovo. “Auguriamo- ha dichiarato il primo cittadino – alla società di aver ragione anche nelle altre due interdittive antimafia. Intanto, ci sono e non possiamo non tenerne conto. Per quanto ci riguarda, come amministrazione, andremo avanti nell’organizzazione che abbiamo inteso darci volendo perseguire tre obiettivi: salvaguardia del posto per i 14 addetti attualmente impegnati; cittadini non vessati; più entrate per le casse comunali”.

E quando gli viene chiesto cosa avverrà il prossimo 31 luglio, data prevista per la fine del servizio da parte della Smart Project, l’esponente del centrodestra non ha dubbi: “Ho raccolto una serie di pareri anche legali e sono venuto alla determinazione che il servizio debba essere fatto in house, ossia in proprio dal comune. Per cui, i 14 addetti si costituiranno in cooperativa sociale ed avranno, anche previa intesa con la prefettura, la gestione diretta per un mese. Poi ci saranno altri possibili scenari con un’assegnazione di più mesi nella quale vogliamo avere, comunque, il placet della prefettura di Caserta”.

Il sindaco spiega anche perché ha deciso di revocare la gara in corso dove erano già pronte due offerte: “Il capitolato prevedeva altri 700 posti da concedere in abbonamento ai residenti, portando gli stalli a 2400. Una scelta non condivisibile anche perché credo che necessiti un piano parcheggi che tolga le auto dalle strade cittadine, già ingolfate di per sé”.

Per chi vuole approfondire, il link della sentenza: http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Consiglio%20di%20Stato/Sezione%203/2012/201201455/Provvedimenti/201204208_11.XML

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