MADDALONI. Con lapertura ufficiale del Museo delle Cere Don Salvatore dAngelo, collocato a Maddaloni allinterno della Fondazione Villaggio dei Ragazzi, si è voluto omaggiare il Sud del Paese, ed in particolare, lintera regione Campania.
Il Museo delle Cere, infatti, si caratterizza per una serie di opere raffiguranti proprio i personaggi che hanno reso famoso lintero Mezzogiorno dItalia. Tra questi, sono da ricordare Enrico Caruso, Eduardo De Filippo, Vittorio De Sica, Totò, Peppino De Filippo, Raffaele Viviani, Massimo Troisi, la dinastia dei Borboni del Regno di Napoli e, dulcis in fundo, Don Salvatore DAngelo, la cui statua è stata donata alla Fondazione, unitamente al suo storico studio, da Le Muse, ovvero dalla società che gestirà il Museo. Fatto straordinario è che tale luogo di cultura si doterà anche di un attrezzato laboratorio ove gli studenti del Villaggio, ed i giovani in generale, potranno imparare la nobile arte della lavorazione della Cera sotto la guida di insigni maestri. Non un corpo estraneo, dunque, allinterno del Villaggio dei Ragazzi ma un settore attivo della quotidianità della più grande azienda maddalonese presente da 65 anni sul territorio calatino.
Presenti alla cerimonia moltissime autorità politiche, civili e religiose, tra cui: monsignor Pietro Farina, vescovo di Caserta, Giuseppe Gualtieri, questore di caserta di Caserta, Domenico Zinzi, presidente Provincia di Caserta, Antonio Cerreto, sindaco di Maddaloni, Maurizio Piscitelli, provveditore agli Studi di Caserta, i consiglieri regionali Angelo Consoli ed Edoardo Giordano, il capitano Giovanni Esposito, comandante Guardia di Finanza di Marcianise, il generale Franco Sansone, Sac di Maddaloni, gli onorevoli Riccardo Ventre, Pierino Sgueglia, Gaetano Pascarella e il caporedattore de Il Mattino, Antonello Velardi. Il neo questore di Caserta, Giuseppe Gualtieri, per la prima volta in visita al Villaggio, ha affermato: Oltre ad essere un vanto del territorio, il Villaggio dei Ragazzi è da sempre supporto alle Istituzioni in materia di legalità. Ancora oggi rappresenta una componente importante per il futuro delle nostre generazioni. Al Villaggio si insegna ai giovani a non essere rassegnati, ma che tutto è possibile attraverso lo studio e il sacrificio.
Visibilmente emozionato davanti alla statua di Don Salvatore il vescovo Farina, il quale ha commentato: Un progetto nato in un forte contesto educativo. Un traguardo raggiunto destinato a lasciare un segno importante. Mi auguro che questo Museo possa far appassionare tanti ragazzi a questarte nobile che, in un periodo di crisi come quello che stiamo attraversando, può rappresentare anche unimportante opportunità di lavoro.
Raggiante per il nuovo traguardo raggiunto, lennesimo, il presidente della Fondazione Villaggio dei Ragazzi, padre Miguel Cavallè Puig L.C. Il successore di Don Salvatore, infatti, dopo essersi complimentato con i suoi collaboratori per il lavoro inerente lapertura del Museo, ha dichiarato: E il Museo di tutto il Villaggio, è il Museo di Don Salvatore, un sacerdote ed un educatore eccellente che ricorderemo sempre per la sua immensa personalità e per il suo metodo educativo sviluppato al Villaggio. La Fondazione, oggi, si proietta, grazie a questo ulteriore realizzazione, sempre di più nel mondo dei giovani in forte difficoltà, con lobiettivo di recuperarli da un punto di vista socio-educativo-formativo ed istruttivo e di garantire loro lentrata nel tanto agognato mondo del lavoro.