Sagliocco: “Valorizzare i beni che rappresentano un costo”

di Nicola Rosselli

Giuseppe SaglioccoAVERSA. “Leonardo Bianchi”, Casa del Fascio, Palazzetto dello Sport, Mercatino coperto di piazza Giovanni XXIII, casa Cimarosa, palazzo di città in piazza Plebiscito, ex Pretura, struttura Suap in via Magenta.

E in futuro: il complesso conventuale del Carmine, l’ospedale psichiatrico Filippo Saporito , la “Maddalena”, etc. Ricchezze pubbliche da valorizzare, soprattutto in tempo di crisi, con il fine di rendere Aversa più fruibile ai suoi cittadini. Un’operazione, quella della classificazione del patrimonio comunale tentata dalla giunta guidata da Lello Ferrara, con tanto di inventario, ma senza seguito negli anni successivi sino ad oggi.

“Faccio un solo esempio: il comune di Aversa non può permettersi di avere un immobile, in una strada centrale come via Roma, abbandonato e, nel contempo, pagare fitti per esigenze immobiliari”. Giuseppe Sagliocco, neo sindaco di Aversa, sta parlando della Casa del Fascio, un immobile presente nel patrimonio comunale, ma da anni abbandonato, senza alcun futuro, almeno sulla carta ed allora illustra il suo piano per razionalizzare questo settore. “Una delle prime cose che sto facendo in questi primi giorni di permanenza nella carica – ha dichiarato il primo cittadino – è quella di effettuare una ricognizione dei beni comunali con il fine di dare un minimo di organizzazione al comparto. L’esempio della Casa del Fascio è solo uno di questi”.

Secondo Sagliocco “il patrimonio immobiliare del Comune è immenso ed aumenterà con le acquisizioni di beni che verranno dal demanio, con immobili spesso dimenticati o che, addirittura, portano spese e basta a fronte della necessità di immobili per fini istituzionali. In questo senso credo sia opportuno, soprattutto in questo momento socio-economico, un ragionamento al termine del quale, e non scandalizziamoci per quanto sto per dire, si può decidere anche la dismissione se si accerta che determinate possidenze sono solo negative”.

Per il neo sindaco, inoltre, un altro problema, la mancanza di fondi per rendere questi edifici fruibili. “Mi chiedevo perché l’amministrazione Ciaramella aveva comprato il ‘Leonardo Bianchi’ dalla Regione Campania per poco meno di tre milioni di euro di cui la metà con mutuo, e, poi, non lo aveva utilizzato. Ebbene, ora ho capito il perché: i comuni non hanno soldi per rivalutare il proprio patrimonio immobiliare. Una vera e propria ricchezza spesso abbandonata a se stessa per mancanza di fondi specifici”. “Al momento, – ha continuato Sagliocco – non voglio fare previsioni. Quello che mi preme è fare un ragionamento, non isolato, per capire come si possono valorizzare certi beni che oggi rappresentano addirittura un costo, anche non trascurabile per le casse comunali”.

Ed ecco che, come primo esempio, il sindaco cita il palazzetto dello sport “per il quale si pagano spese di manutenzione e di consumi vari, ma che viene utilizzato poco e male. Senza dimenticare il mercatino coperto di piazza Giovanni XXIII e la struttura Suap di via Magenta, ancora non utilizzate. Allora necessita una rivisitazione, un programmazione relativamente all’utilizzazione e nessuno dovrà scandalizzarsi se qualche bene sarà dismesso se non organico ai nostri bisogni”.

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