Omicidio Scazzi, teste chiave: “Sabrina mi disse di aver rischiato”

di Mena Grimaldi

 TARANTO. “Anche io dopo sette ore sotto torchio avrei detto di averla uccisa e dove l’ho messa, dopo sette ore ti viene quella cosa di dire la verità e farla finita, ma non l’ho fatto. E si mise a piangere”.

Sono le dichiarazioni di Anna Pisanò, della testimone chiave del processo per l’omicidio Sarah Scazzi, la quindicenne di Avetrana uccisa e gettata in un pozzo. “La sera del 6 ottobre 2010 capii dalla tv che Michele Misseri aveva confessato il delitto – dice la Pisanò ai magistrati -. Ero in casa di mia figlia, che abitava di fronte ai Misseri. Vidi Sabrina uscire, mi avvicinai e mi disse ‘l’hanno incastrato, l’hanno incastrato, ma anche io avrei ceduto’.

La Pisanò era molto amica di Sabrina Misseri, imputata insieme alla madre, Cosima Serrano, per l’omicidio della 15enne, in quanto frequentatrice, insieme alle quattro figlie, dello studio privato di estetista della Misseri. Durante la deposizione della Pisanò, Sabrina, presente in aula, è più volte scoppiata a piangere.

Rispondendo ad una domanda specifica del pm, Mariano Buccoliero, la teste ha risposto: “In tutto il periodo della scomparsa di Sarah non ho mai visto una vera sofferenza in Sabrina. Mentre io ero ansiosa per Sarah – ha sottolineato – non ho mai visto un vero dolore in lei. Le ho chiesto dopo la scomparsa se pensava di continuare a lavorare e lei mi ha risposto che era normale riprendere a lavorare. E infatti riprese a prendere appuntamenti per il suo lavoro di estetista. Anche qualche giorno dopo la scomparsa mi disse che, secondo lei, Sarah era morta”.

La Corte di Assise di Taranto si è riservata di decidere su due richieste avanzate rispettivamente dalla Procura e dalla difesa di Sabrina Misseri.

La Procura ha chiesto l’acquisizione di un video contenente un’intervista rilasciata da Concetta Serrano il 27 maggio 2011 alla trasmissione Quarto grado, e un altro video realizzato con un cellulare che ritrae Sarah a San Pancrazio Salentino qualche giorno prima del suo ritorno ad Avetrana, nell’agosto 2010.

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