Si aggrava la posizione dei due marò: “sono stati loro a sparare”

di Mena Grimaldi

 BHUBANESWAR. Si aggrava la situazione dei due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, detenuti nel carcere di Trivandum, in India, sequestrati a bordo della petroliera Enrica Lexie.

La notizia riportata nella mattinata di martedì da due quotidiani indiani,The HindueThe Times of India, e già nell’aria da qualche giorno, ha trovato riscontro nelle parole del commissario di Polizia diKochi e capo del Sit (Special investigation team), che in un’intervista telefonica al Corriere della Sera ha dichiarato: “Posso confermare che abbiamo individuato i due fucili Beretta che hanno ucciso i pescatori indiani il 15 febbraio scorso. La prova balistica e le nostre indagini portano alla conclusione che a sparare siano stati i due marines che sono in custodia nel carcere di Trivandrum”.

Lunedì prossimo il tribunale di Kollam, già in possesso del rapporto della scientifica, potrebbe rinviare formalmente a giudizio i due marò del Reggimento San Marco.

Il laboratorio della polizia scientifica di Trivandrum ha concluso la perizia sugli otto fucili ,sei mitragliatori Beretta Ax 160s e due mitragliatrici Minimi, sequestrati a bordo della petroliera Enrica Lexie, riscontrando che le rigature individuate sui proiettili recuperati nei corpi dei pescatori uccisi coincidono con quelle di due armi in dotazione a Latorre e a Girone.

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