CASERTA. La compagnia della Guardia di Finanza di Caserta, a seguito di segnalazione del reparto del comando generale e al termine delle indagini coordinate dal pm Cantiello della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, …
… ha scoperto una ditta individuale, operante a San Nicola La Strada, attraverso la quale, in cinque anni, sono stati sottratti allimposizione diretta oltre 10 milioni di euro, evadendo il pagamento dellIva per più di 3 milioni di euro. La ditta, risultata intestata a un soggetto inesistente, veniva utilizzata da unassociazione a delinquere per operare nel settore dei prodotti informatici. La stessa, mediante lacquisto allinterno dellUnione Europea e tramite San Marino, rendeva disponibile sul territorio nazionale merce di ingente valore a prezzi di sottocosto, ricorrendo al sistema delle fatture per operazioni inesistenti.
La responsabilità finale della mancata dichiarazione ai fini iva e della conseguente evasione, attraverso un articolato reticolo societario, era ricondotta in capo al titolare della ditta individuale che, seppure inesistente, risultava intestatario di carta didentità, nonché di partita Iva regolarmente emessa dallAgenzia delle Entrate di Casoria. Questultima formalmente alloscuro, almeno sino allintervento della Guardia di Finanza.
Le violazioni riscontrate confermano ulteriormente la piaga delle frodi carosello che, oltre a causare ingenti danni allerario, pervadono la struttura economica della Provincia, generando illeciti vantaggi patrimoniali a danno dei commercianti onesti, che subiscono, oltre alla crisi economica, anche lo svantaggio concorrenziale fraudolento.
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Lassociazione a delinquere, formata da due imprenditori della provincia di Napoli, insieme allesperto fiscale di Casoria, al momento dellintervento repressivo aveva effettivamente acquistato prodotti informatici per oltre 10 milioni di euro e realizzato fatture per operazioni inesistenti per evitare il versamento di oltre 3 milioni di euro, coinvolgendo nellillecito traffico più di venti soggetti (ditte individuali e società a responsabilità limitata) operanti, oltre che in Campania, anche in Puglia ed Emilia Romagna.
Per la gestione delle notevoli disponibilità in contante, tra il 2007 e il 2011, i responsabili si sono serviti della filiale di Capodrise della Banca Unicredit S.p.a., nei cui confronti, per omessa segnalazione di operazioni sospette, è stata elevata la contestazione complessiva di violazioni per oltre 5 milioni di euro, per una sanzione pecuniaria massima di circa 2 milioni di euro.
Infine, il responsabile della filiale bancaria di Capodrise è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per la mancata identificazione della clientela.