Bot, rendimenti ai minimi dal 2010. G20: “Bene Italia e Spagna”

di Redazione

 ROMA. Borse europee in rosso e differenziale Btp-Bund stabile intorno ai 360 punti base nella giornata in cui il Tesoro ha collocato Bot a 6 mesi e “flessibili” a 295 giorni per un totale di 12,25 miliardi di euro, il massimo importo previsto, con rendimenti in calo.

Per la tranche a 6 mesi (collocati 8,75 miliardi di titoli) il rendimento è sceso all’1,202% (ai minimi da settembre 2010) rispetto all’1,969% dell’asta del 27 gennaio. La domanda ha superato l’offerta di 1,36 volte contro l’1,35 precedente. Per i titoli a 295 giorni il Tesoro ha collocato 3,5 miliardi di titoli con un tasso dell’1,29%.

Torna la fiducia dei mercati per la zona euro che ora “è un posto più sicuro”. Il presidente della Bce Mario Draghi, al termine del G20, rileva il cambiamento dell’economia di un Europa che “si muove con lentamente ma in maniera sicura” e invoca una riforma del mercato del lavoro sull’esempio di quella realizzata in Germania. Draghi non cita i paesi (ma il pensiero di tutti va sicuramente anche al nostro, dove infuria il dibattito governo, forze politiche e sindacali) che “hanno un modello sociale il quale va rivisto perché protegge il posto di lavoro e non il lavoratore” e questo ha provocato una massa di disoccupati. Per questo occorre varare riforme strutturali che possono funzionare come dimostra l’esempio della Germania che ora vanta tassi di disoccupazioni meno elevati.

Draghi, così come il vicepresidente e commissario Ue Olli Rehn ricordano poi il progresso fatto dall’Europa negli ultimi mesi e il cambiamento rispetto al vertice di Cannes. L’economia, infatti, dà segnali di stabilizzazione, sebbene alcuni Paesi (fra cui l’Italia) siano “in leggera recessione”. Le grandi banche europee, dice Draghi, stanno mettendosi in regola con le richieste delle autorità europee su più alti livelli di capitale attraverso risorse fresche e senza “ridurre gli impieghi all’economia”.

Altro importante passo avanti compiuto dall’Europa è il risanamento dei conti con forti misure varate da Italia e Spagna e l’adozione, seppure in maniera faticosa, del nuovo modello di governance con l’adozione del fiscal compact, lanciato proprio dal presidente della Bce. L’Europa deve rafforzare le difese anti-crisi, solo dopo ci si muoverà per aumentare le risorse del Fmi (Fondo monetario internazionale).

Il G20, intanto,prende atto degli “importanti progressi” compiuti a livello europeo e si impegna per favorire la crescita e l’occupazione in un contesto congiunturale di crescita “moderata” per il 2012, sul quale gravano anche elevati rischi al ribasso, come il prezzo del petrolio. “Vi sono segni di stabilizzazione per l’economia europea” che dovrebbe poter tornare alla crescita nella “seconda metà del 2012”, mette in evidenza il commissario Rehn. “L’Europa si muove in avanti, lentamente ma sicura” afferma Draghi, citando il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy. “I paesi dell’euro area esamineranno la forza del loro strumenti anti crisi in marzo” e questo “sarà essenziale per la considerazioni in corso sull’aumento delle risorse dell’Fmi” afferma il G20 nel comunicato finale. Una data sulla decisione europea non è stata ancora presa: “Marzo ha 31 giorni” ha tagliato corto il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble.

La riunione dell’Fmi di aprile sarà l’occasione per esaminare le strategie e le diverse opzioni per aumentare le risorse dell’organismo, che – secondo il G20 – dovrà terminare la riforma delle quote entro la riunione annuale del Fmi il prossimo ottobre. “Non siamo fissati su una cifra di 500 miliardi di dollari” evidenzia il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, rispondendo a chi gli chiedeva se fosse stato determinato l’ammontare dell’aumento. “Il Fmi – avverte il segretario al Tesoro americano, Timothy Geithner – non sostituisce il firewall europeo”.

Lagarde e Geithner hanno sottolineato i progressi di Italia e Spagna. “Sono incoraggiato dalle azioni di Italia e Spagna” aggiunge Geithner. Secondo Lagarde, Italia, Spagna e Grecia hanno varato delle riforme importanti che hanno aiutato “a non far deragliare la ripresa” economica mondiale. L’economia è migliorata ma “non è ancora uscita dalla zona di pericolo” aggiunge Lagarde, menzionando fra i rischi e i motivi di preoccupazione l’elevata disoccupazione e i prezzi del petrolio. “Non si è parlato – evidenzia il vice ministro all’Economia, Vittorio Grilli – di attivare le riverse petrolifere strategiche” si è parlato di cooperazione e sforzi comuni per evitare misure drastiche.

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