D’Amore: “C’è chi lavora per dividere il centrosinistra”

di Redazione

Mariano D’AmoreAVERSA. Mariano D’Amore, segretario cittadino del Partito Democratico, “sfiduciato dal proprio direttivo proprio all’indomani della chiusura di un accordo elettorale con Idv, Sel e Partito Socialista …

… in vista delle elezioni amministrative della primavera 2012, ma anche ordinario di Economia Aziendale e direttore del Dipartimento di Studi Aziendali dell’Università “Parthenope” di Napoli e uno dei 18 uomini che scrivono le regole per i bilanci delle amministrazioni pubbliche a livello internazionale, in quanto componente dell’International Public Sector Accounting Standards Board (Ipsasb), a livello politico esperienze come assessore alle Risorse finanziarie, attività produttive e cultura della Giunta Golia ad Aversa e assessore al Bilancio della Giunta Taglialatela a Giugliano in Campania. A lui abbiamo chiesto di fare chiarezza, almeno dal suo punto di vista sulla situazione interna al Pd e al centro sinistra in genere.

Qual è il significato dell’accordo raggiunto tra i partiti del centrosinistra lo scorso 15 dicembre? “È un risultato importantissimo. Può nascere finalmente uno schieramento unito delle forze di cambiamento. Si mette in moto una coalizione che ha nei quattro partiti promotori un pilastro portante, ma assolutamente aperta all’apporto di quanti, tra forze politiche, movimenti, cittadinanza attiva, vogliano “voltare pagina” rispetto all’esperienza politica e amministrativa degli ultimi dieci anni”.

Ma l’accordo ha provocato reazioni violente nel suo partito… “Era prevedibile che un progetto di tale portata provocasse reazioni contrarie, anche violente. Sono amareggiato per il modo, scomposto e distruttivo, con il quale queste reazioni sono state espresse da uomini del Partito Democratico. Ritengo di aver operato in assoluta coerenza con il mandato ricevuto nell’ultimo congresso cittadino del partito, confermato, in varie occasioni, dall’assemblea cittadina e dagli organismi dirigenti provinciali. D’altro canto, qualcuno dovrebbe pur spiegarmi quale sia lo “scandalo” nell’aver raggiunto un’intesa con quei partiti che dovrebbero essere i naturali alleati del Pd…”.

Lei intende dire che nel Pd ci sono forze che remano in direzione diversa? Nel Pd e in città ci sono interessi che vorrebbero i democratici in posizione subalterna rispetto al progetto di costruzione di un “grande centro”. Altri che da mesi lavorano per dividere i partiti del centrosinistra nella speranza che la frantumazione degli stessi offra spazi al protagonismo di chi ne è ai margini”.

Ma allora qual è il rapporto possibile con le forze di centro? “Come abbiamo sempre detto, noi siamo aperti al dialogo con le forze dell’area moderata, senza pregiudiziali ideologiche, ponendoperò una condizioneessenziale: la volontà di determinare una chiara discontinuità con il centrodestra e l’amministrazione Ciaramella. È difficile immaginare di costruire un progetto di vero cambiamento assieme a forze, come l’Udc, che sono al governo della regione e della provincia con il Pdl e che, dopo dieci anni, sono ancora saldamente aggrappateall’amministrazione in carica. Ho molto apprezzato, invece, il gesto di dignità e libertà politica compiuto dal Movimento delle Autonomie, con l’idea di dimissioni dalla Giunta dell’assessore Mattiello, che, peraltro, aveva ben operato in questi mesi nell’interesse della città”.

E con il nuovo movimento Aversa Bene Comune? “Rispetto per gli uomini che lo rappresentano e porta aperta al dialogo. Bisogna, però, assolutamente evitare gli errori del passato. Presentarsi come alternativi ai partiti, alimentare l’idea di una separazione inconciliabile tra partiti e società civile rischia di riprodurre, in una veste nuova,quelle divisioni che sono state la causa di tante sconfitte della sinistra e che hanno consegnato la città al centrodestra, con i risultati devastanti che sappiamo”.

Si dice che voglia candidarsi a sindaco…è vero? “Sono sereno di aver dato il mio contributo a mettere in campo un processo di aggregazionepolitica che ritengo importante per la città e che spero sia irreversibile. Chi crede davvero in un progetto sa che il suo successo viene prima delle ambizioni personali”.

Una domanda cattiva. Se i suoi oppositori interni al Pd alla fine dovessero spuntarla e lei perdesse la segreteria cittadina, quali sarebbero le sue scelte? “Certamente avrei più tempo per i miei studenti e per il dipartimento universitario che dirigo… Ma, conoscendomi, so che continuerei a impegnarmi per le idee in cui credo. Lo ripeto, per me la strada è tracciata. Si può essere utili a un progetto in varie forme e in vari ruoli”.

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